Salvataggio Veneto Banca New Concept Advisory

Ex funzionari di Veneto Banca accusati di illeciti

Ex dipendenti di Veneto Banca sotto il mirino delle autorità. Accusati di condotta non lecita del patrimonio bancario e conflitto d’interessi. Richiesti 2.3 miliardi di euro di danni.

Una richiesta di 2.3 miliardi

Veneto Banca si scaglia contro i suoi ex vertici, nel tentativo di recuperare soldi in vista della ricapitalizzazione. Viene fuori il nome anche di Vincenzo Consoli, figura chiave dell’istituto. La richiesta è elevatissima. Si parla di 2,3 miliardi di euro, per presunti comportamenti illeciti.

A causa delle notevoli richieste di chiarimenti sul caso, si è espresso l’attuale presidente di banca, Massimo Lanza. “E’ stato un lavoro preciso, dettagliato e approfondito: una necessaria risposta a quell’esigenza di giustizia che i territori richiedevano.” Agli ex dipendenti viene contestata una gestione del credito non buona, oltre che l’assunzione illecita di obblighi di riacquisto delle azioni della banca. Ma non è finita qui. Infatti si parla anche di conflitti di interesse, mancanza di informazioni fornite ai clienti per i propri contratti e illeciti su vendita di titoli. Altro elemento preso in esame è l’acquisto di beni di lusso non autorizzati.

Questa situazione si va ad affiancare alla crisi che sta subendo attualmente Popolare di Vicenza, banca che, assieme a Veneto, dovrebbe avviarsi verso la ricapitalizzazione. Una crisi, quella di BpVi, che ha portato alla perdita di migliaia di euro per oltre 200.000 azionisti. Una tragedia che ha svuotato le tasche degli italiani. Il Tesoro, dal canto suo, sta provando a trovare una soluzione per far ritornare gli istituti in una situazione accettabile. Padoan conferma che le trattative con l’Ue stanno procedendo in tranquillità.

Le attuali preoccupazioni sulla ricapitalizzazione

Bankitalia si mostra preoccupata per la situazione delle banche venete. “Una risoluzione va trovata in tempi molto brevi”, ha commentato Fabio Panetta, membro di spicco della Banca d’Italia. Ma c’è l’ostacolo Ue. Ora è arrivata una nuova richiesta di 1,2 miliardi di euro, da far pagare ai privati. Attualmente sono in corso trattative con Intesa Sanpaolo e Unicredit per far fronte a questa necessità. Ricordiamo infatti che un eventuale crollo dei due istituti veneti porterebbe dei danni elevatissimi a tutto il sistema bancario italiano, cosa che si vuole evitare.

Nel mentre sale il timore di nuove sorprese da parte di Ue. “Vediamo come si determina lo scenario”, ha commentato Carlo Messina, attuale Ceo di Sanpaolo. “C’è una grande complessità anche per i meccanismi tecnici che regolano le crisi bancarie”. Frasi che lasciano intendere le perplessità dei vertici dei colossi italiani, di fronte a una situazione non rosea.

Il tempo è agli sgoccioli. A breve Veneto Banca e Popolare Vicenza non saranno più in grado di sostenersi, per cui l’aiuto per la ricapitalizzazione è d’obbligo.

Una crisi che va risolta in tempi brevi

Questa vicenda dimostra come siano in crisi le banche venete. Istituti che si ritrovano con danni enormi a causa di scelte sbagliate e illegali commesse nel tempo. Ora dovranno rispondere di tutti i crimini commessi.

Ricordatevi che le banche spesso voglio solo rubare soldi ai clienti. Se avete il dubbio che vi siano illeciti nei vostri conti, contratti finanziari o mutui, non esitate a chiamarci: 0375-833181.


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