Chiesto il rito abbreviato dai sei funzionari

Hanno chiesto di esser giudicati con il rito abbreviato i sei funzionari di banca implicati in un presunto caso di usura bancaria. Siamo a Vallo della Lucania e torniamo a parlare di un caso già trattato nei giorni scorsi.

Usura bancaria, in 6 a giudizio

banca-cilento-usura-bancariaAd indagare su questo caso era stata la Guardia di Finanza. Secondo quanto sarebbe emerso i rapporti fra l’ex Banca del Cilento Credito Cooperativo, divenuta ora Banca del Cilento e Lucania Sud e la Karma srl, nel periodo intercorso tra il 27 agosto 2001 ed il 15-30 giugno 2010, avrebbero evidenziato un caso di usura bancaria per oltre 299mila euro a sfavore dell’azienda edile, fallita proprio nel 2010.

Richiesta del rito abbreviato

E proprio lo scorso 21 marzo, durante la prima udienza del processo a carico dei funzionari bancari indagati, si tratta di Osvaldo Santoro, Ersilia Casale, Maria Antonietta Luongo, Egidio Esposito, Massimo Ruggiero e Pasquale Cerullo, la difesa ha richiesto il rito abbreviato.

Il rito abbreviato è un processo alternativo a quello ordinario. Gli imputati, se condannati, potrebbero ottenere uno sconto di un terzo della pena comminata loro dal giudice. Nella maggior parte dei casi viene utilizzato da chi, in qualche modo, ammette le proprie colpe e cerca di uscire da un dibattimento limitando il più possibile i danni a proprio carico, ma anche quello di accorciare i tempi di un processo che potrebbe durare degli anni.

La teoria della difesa

Ed è proprio su questo ultimo aspetto che si basano le motivazioni degli avvocati difensori dei sei funzionari rinviati a giudizio per usura bancaria.

Sicuri dall’assoluzione dei propri assistiti e che le prove della loro innocenza siano già contenute nel faldone dei documenti in mano al pubblico ministero, gli avvocati degli imputati chiedono così di non affrontare un percorso giudiziale prolungato nel tempo.

Affidarsi agli esperti… sempre!

Sarà ora il giudice a dover fare la propria parte, in questa storia che vede un’azienda con 500mila euro di esposizione debitoria nei confronti di una banca, 300mila dei quali presumibilmente derivati da usura bancaria.

Per arrivare a tanto, i titolari dell’azienda hanno comunque denunciato questa situazione alla magistratura.

La raccomandazione che vi facciamo sempre è quella di affidarvi a professionisti esperti della materia, in grado di scovare fra i mille cavilli contrattuali le incongruenze e le prove necessarie per dimostrare un caso di usura bancaria, di anatocismo o per rilevare anche altre anomalie bancarie commesse ai vostri danni.

Solo chi è competente e consapevole della materia che sta trattando è in grado di condurvi alla vittoria contro le banche. Perché le banche si possono battere, se combattute con gli strumenti giusti.

 

 

 


Fonte: Giornale del Cilento