Combatte per la casa, vittima di usura bancaria

Il sogno di una vita che rischia di esser stroncato dall’usura bancaria applicata al tasso del proprio mutuo. Potremmo definirla “una storia come tante” come tante ce ne sono, ma andremmo a svilire la sua drammaticità. Perché dietro ogni storia, ci sono vite, sentimenti e sacrifici. Come quelli compiuti da una signora di Oristano che sta combattendo la propria battaglia per salvare non solo un immobile, ma il progetto sul quale ha costruito una parte importante della propria vita.

La storia

Lei è una donna sola e indipendente, gode di una buona posizione lavorativa che le permette di pensare all’acquisto di un’abitazione nella quale investe dunque lavoro, sacrifici ed energie. Una storia comune a tanti, in Italia. Lei è un’infermiera ha un lavoro fisso, ma anche dei lavori extra a domicilio per privati; una situazione economica che le consente di accendere un mutuo.

Il Tribunale di Oristano
Il Tribunale di Oristano

Lo ottiene 10 anni fa, rate da 650 euro per rifondere un debito di 75mila euro. Non avendo impegni familiari si può permettere di lavorare 15-20 ore al giorno. Una volta si poteva fare, dal 2012 non più. Passa la legge sul secondo lavoro che impone dei cambiamenti e delle scelte, lei resta dipendente pubblica come è naturale che sia, perdendo però gli introiti provenienti dal secondo lavoro.

Lo stipendio non basta per cui chiede ad una finanziaria di concordare la cessione del quinto di stipendio per poter riuscire a pagare il mutuo. Ancora sacrifici, si stringe la cinghia per poter restare a galla, ma non tutti i mesi è uguale. Capita così un ritardo nel pagamento di alcune rate, che innesca un circolo infernale dal quale diventa poi difficile uscirne.

La banca reclama, dapprima al telefono, poi per iscritto attraverso l’atto di pignoramento della casa. A questo punto la banca propone all’infermiera un secondo prestito da aggiungere al mutuo con rate da 850 euro che si aggiungono a quelle di 650 per il mutuo, costringendola vivere con 200 euro al mese. Ma questo non le basta a non rischiare la vendita all’asta per la sua casa. Solo in quel momento la donna, contattato un legale, presenta ricorso contro la banca che, addirittura, le nega i documenti relativi al contratto di mutuo sottoscritto. La vicenda continuerà dunque in tribunale, dove la banca dovrà rispondere per usura bancaria.

Denunciare sempre

Denunciare, denunciare sempre, non aver paura di rivolgersi alla legge, per far valere i propri diritti.

L’importante, come consigliamo sempre, è farlo con cognizione di causa e, soprattutto interpellando un avvocato che sia competente e che abbia una comprovata esperienza in questo campo. Un avvocato capace di tutelare i tuoi interessi perché, contro le banche, ha già vinto ben più di una volta.

 

 


Fonte: La Nuova Sardegna