20 indagini in due anni, la GdF a caccia di usura bancaria

Due anni per vedersi assegnate oltre una ventina di indagini su presunti casi di usura bancaria. Questa una delle nuove attività intraprese della Guardia di Finanza di Frosinone, che sta scoprendo un nuovo fenomeno. O meglio, il fenomeno e già abbastanza diffuso c’era anche prima, ma alla Procura e alle Fiamme Gialle va attribuito il merito di aver scoperchiato un autentico vaso di Pandora in questo settore.

La testimonianza del comandante

mongili
Il colonnello Michele Mongili

Intervenuto ad un convegno sull’argomento, il colonnello Michele Mongili, comandante della tributaria di Frosinone ha confermato che si tratta di un’autentica nuova frontiera in termini di investigazioni: «Quando sono arrivato due anni fa, non avevamo nessuna indagine di questo genere. Oggi ce ne sono oltre 20. Significa che l’attenzione è alta e che se sono qui è per dirvi che le istituzioni vi sono vicine» ha detto l’ufficiale ai presenti, per lo più persone che hanno visto le proprie case sottratte e vendute in aste giudiziarie a prezzi insignificanti.

Case all’asta

Una delle conseguenze maggiori che si verificano nei casi di inadempienza da parte dei debitori, che si ritrovano poi strozzati da una serie di debiti sui debiti, con un calcolo degli interessi sugli interessi (configurando così anche la partica illecita dell’anatocismo), è l’asta degli immobili che non vengono riscattati. Strutture da oltre 200mila Euro, battute all’asta per 24mila, sacrifici e investimenti di una vita bruciati e svenduti come se si trattasse dell’acquisto del mobilio all’interno della casa stessa.

gdfAddirittura si teme l’esistenza del cosiddetto sistema Buzzi per le case messe all’asta: un’organizzazione in grado di mandare le aste deserte finché non si arriva a prezzi corrispondenti anche ad un solo decimo del valore reale, per permettere ai soliti imprenditori e speculatori edilizi di farsi strada a e appropriarsi degli immobili con estrema facilità.

Un rimedio a questo sarebbe quello di adeguare la vendita giudiziaria secondo la norma già imposta ad Equitalia, ovvero che una prima casa non può esser venduta a cuor leggero sottraendola ai suoi abitanti.

Far valere i propri diritti

Aggredire prima di essere aggrediti, far controllare i propri conti prima di trovarsi in una qualche difficoltà che diventa solo l’inizio di un infinito incubo. Giocare d’anticipo con la banca per evitare di esser sorpresi.

Questa è la tecnica giusta per far valere i propri diritti. Indispensabile è farsi seguire da legali esperti, professionisti in grado di vincere contro una banca sul proprio campo, perché già in passato hanno ottenuto numerosi successi.

Chiedete di tutelare i vostri interessi a uno studio legale specializzato in questa materia.

 

 

 

 

 


Fonte: Il Nuovo Corriere di Roma