Truffa New Concept Advisory

Bancaria accusata di truffa

Ex bancaria di Olbia sotto inchiesta per una presunta maxi truffa ai danni di una società per costruzioni. Danni stimati di centinaia di migliaia di euro.

L’inizio della vicenda

Olbia. Nel mirino di alcune indagini Maria Daniela Carbini, giovane ex dipendente della filiale Deutsche bank. Da qualche giorno, volente o nolente, si è ritrovata in mezzo all’inchiesta condotta dalla Dda di Cagliari che indaga su possibili affari di mafia a Olbia.
L’ex bancaria si proclama “totalmente estranea ai fatti dei quali viene accusata“. “Dal momento che non ho mai ricevuto nessuna notifica a riguardo”.
In realtà, nelle carte della Dda Maria Daniela Carbini non è accusata di nulla, anche se il suo nome è espressamente citato in una circostanza chiave dell’affare San Nicola, cioè il palazzo (46 appartamenti) in costruzione in via Ada Negri che una società di costruzioni olbiese stava vendendo alla Marva holding di Giuseppa “Eloisa” Lo Secco e Marco Varrucciu con la benedizione di Massimo Ciancimino.

Un affare da due milioni di euro da pagare con un primo versamento di 320.000 euro contestualmente alla stipula del preliminare di vendita il 19 febbraio 2016. Altri 200.000 euro da pagare entro il 15 marzo e la restante parte da saldare entro la data di stipula del contratto definitivo, il 15 aprile 2016.

Il coinvolgimento di Maria

Come risulta scritto negli atti, Maria Daniela Carbini entra in scena il 23 febbraio 2016. Momento in cui gli amministratori della società di costruzioni, vittima della presunta truffa, si recano in banca (la loro banca, la Carige) e scoprono che il bonifico del primo acconto per la vendita del palazzo non è stato accreditato.

“Quindi il direttore della Carige aveva cercato di mettersi in contatto con la filiale Deutsche bank per ottenere chiarimenti. Aveva risposto al telefono Daniela Carbini, la quale aveva risposto che il direttore era occupato. Comunque, dopo aver preso tempo ed essersi messa in contatto con i clienti, aveva giustificato il mancato accredito del bonifico attribuendolo a un errore di procedura e aveva garantito che la situazione si sarebbe definita a breve”. Non solo la situazione non si è mai risolta, ma addirittura è risultato che la ricevuta del bonifico era falsa, con la firma disconosciuta dal direttore della filiale Deutshe bank.

Un raggiro di migliaia di euro

Questa vicenda mostra come un ex dipendente di banca sia coinvolta in un giro losco di denaro. Come sempre, le persone danneggiate sono cittadini o aziende.

Come una società che è stata letteralmente strozzata dai debiti a causa di usura bancaria.


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