Tasso Variabile con Cap

Del Tasso Variabile con Cap abbiamo già accennato in precedenza, ma è necessario un approfondimento sul tema.

Cos’è?

Intanto cominciamo a ricordare di cosa stiamo parlando. Con mutuo a tasso variabile con CAP definiamo un mutuo il cui tasso d’interesse varia in base all’andamento dell’Euribor che ha però una soglia prefissata, il Cap appunto, che stabilisce un tetto massimo per la rata. Diventa quindi una via di mezzo fra il tasso fisso e il tasso variabile.

tasso-variabile-capSiccome nessuno regala niente, per tutelarsi da questo rischio maggiore a loro carico, le banche stipulano una sorta di assicurazione sulle eccessive oscillazioni del mercato, facendola pagare al cliente. Come? Sotto forma di spread, che sarà sicuramente più alto rispetto a quello di un mutuo a tasso variabile puro.

A chi è consigliato

Chi non vuole rischiare troppo, ma vuole allo stesso tempo poter usufruire di condizioni di mercato favorevoli quando queste si dovessero presentare, può scegliere questa forma di compromesso, sapendo che l’impegno massimo mensile è comunque conosciuto. Chi lo sottoscrive, quindi, dovrà fare le proprie valutazioni sul proprio bilancio famigliare in base al fatto che la rata da pagare sia sempre quella massima. Ogni calo della rata che poi arriverà sarà ben accetta e un guadagno per chi ha sottoscritto il mutuo.

La questione della rata massima

Attenzione però a definire bene quale sia la rata massima. Quello che non sempre è infatti definito è l’effettivo importo della rata massima, che le banche calcolano e garantiscono al momento della richiesta del mutuo, ma che difficilmente definiscono all’interno del contratto al momento della firma. Spesso e volentieri il funzionario lo riferisce a voce, ma è difficile trovarlo nero su bianco nel contratto del mutuo. Il consiglio è quindi quello di stabilire con certezza contrattuale quale sia la rata massima.

 

Raccomandazioni

I consigli che ci sentiamo di darvi è quello che il Cap vada a prendere come riferimento il Tan (il tasso annuo nominale) anziché lo spread. Un Cap troppo alto, non raggiungibile dal Tan, costa ed è inutile. meglio che insieme al Cap non sia presente anche un tasso floor, perché la soglia minima dei tassi non consentirebbe al cliente di fruire di tutti i vantaggi previsti dall’abbassamento progressivo della rata, fermandosi solo ad un limite prefissato. Se lo spread applicato deve esser superiore a quello per tasso variabile puro, è bene che sia contenuto entro un massimo del +0,5%. Un spread più alto farebbe, di fatto, decadere i vantaggi fruibili dal sottoscrittore del mutuo.