Salvabanche New Concept Advisory

Cosa prevede il piano Salvabanche

Il piano Salvabanche prevede un prelievo forzato di denaro dal conto di molti clienti delle banche. Scopriamo come avviene e quando è possibile richiedere il rimborso.

Il prelievo forzato

Come era prevedibile non è passata inosservata la decisione di diversi istituti di credito di chiedere un contributo per salvare le quattro banche che non hanno fatto crac grazie al regime Salvabanche, il piano di aiuti che prevede l’esborso di obbligazionisti subordinati, azionisti e correntisti con più di 100.000 euro di deposito.

Il contributo di solidarietà, più che una tassa, è un prelievo una tantum che ha lo scopo di gestire il default delle banche italiane. Default che ha visto come unici danneggiati i risparmiatori.

Questo pagamento che molti istituti faranno ricadere sui loro correntisti prevede nel dettaglio un prelievo forzato di 25 euro per aiutare Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e CariFerrara.

Molti si chiedono perché Bankitalia non interviene. Infatti potrebbe sanzionare l’applicazione delle modifiche unilaterali e imporre una chiara informativa su questo piano Salvabanche.

Le modifiche unilaterali

Una delle principali fattispecie di illeciti bancari, presenti sostanzialmente in tutti i rapporti, è proprio quella delle modifiche unilaterali. Qualsiasi rapporto giuridico deve nascere da un accordo che, nel caso degli istituti deve essere scritto. L’accordo deve contenere le condizioni. Tutto è regolamentato dall’art 117 del TUB che cita:

“I contratti sono redatti per iscritto e un esemplare è consegnato ai clienti.  Nel caso di inosservanza della forma prescritta il contratto è nullo”.

Le condizioni devono essere accettate ed avere quindi forma scritta. Gli istituti di credito, al contrario, comunicano le modifiche unilaterali non offrendo al cliente la possibilità di accettarle o meno.

Al di là della tassa per il salvataggio delle banche, tutte le condizioni non pattuite, in termini di commissioni e di interessi, devono essere restituite. Se nelle condizioni previste nel contratto è riportato la possibilità di applicazione di un modifica una tantum allora è legittima l’applicazione, in alternativa l’istituto non può effettuare un arbitrario prelievo.

Quindi è possibile richiedere la restituzione del prelievo forzato attuato dalle banche a danno dei consumatori, ma solo se essi non hanno accettato per iscritto le condizioni proposte dalle banche.

Vincere contro le banche è possibile

Questo articolo dimostra come le banche non rispettano la legge pur di ottenere i fondi necessari per il piano Salvabanche. Ricordatevi sempre che non bisogna piegarsi alle banche ma lottare contro chi vuole rubare i vostri soldi.

La maniera giusta per combattere questi illeciti è fare affidamento a degli esperti nel settore, che hanno già vinto contro le banche e garantito il rimborso ai propri clienti.


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