Aiuto New Concept Advisory

Lo stato si propone di aiutare.

Il decreto Salvabanche è ormai realtà. Secondo il ministro Padoan, coloro che hanno bisogno dell’aiuto dello Stato, devono chiederlo immediatamente. Inutile ricorrere a soluzioni temporanee.

Risolvere i problemi in maniera definitiva

Con un discreto tempismo, il decreto Salvabanche approda in aula al Senato poche ore dopo che la Quaestio Sgr, azionista di maggioranza delle due ex popolari venete, ne annuncia l’utilizzo. In pratica, da ieri c’è ufficialmente un secondo potenziale beneficiario della ricapitalizzazione a carico dello Stato dopo Mps. Proprio in quei giorni, infatti, il ministro dell’economia Padoan aveva dichiarato apertamente: “chi ha bisogno dell’intervento dello Stato, lo chieda subito.”

Come ha dimostrato la vicenda delle good banks, e come hanno confermato Popolare di Vicenza e Veneto Banca negli ultimi otto mesi, di questi tempi gli asset bancari si deteriorano molto in fretta. Inutile ricorrere a soluzioni temporanee, meglio passare a quelle definitive.

Questo inizio 2017, con UniCredit alle prese con l’aumento di capitale da 13 miliardi e tutte le grandi banche impegnate a mettere a punto la propria strategia sugli Npl su richiesta della Bce, può essere il momento di svolta per la messa in sicurezza del settore, come peraltro osservato ieri anche dal Financial Times. Nonostante sul mercato il clima non sia certo dei migliori.

Una richiesta più che giustificata

L’affermazione del ministro Padoan è corretta. Infatti, ora che il decreto Salvabanche è attivo, è necessario risanare il settore delle banche nella maniera migliore possibile. Il tutto senza adottare soluzioni temporanee.


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