Poste Italiane e… i conflitti d’interesse

Forti conflitti d’interesse nella distribuzione dei prodotti, tutto sulle spalle dei risparmiatori. Questo è il panorama dipinto dalla Consob, incaricata di verificare la trasparenza del mercato. Trasparenza a tinte fosche a quanto pare da quest’indagine condotta negli ultimi anni dall’ente.

prodotti posteI dati si basano sulla crescita di 24 miliardi di euro in prodotti postali destinati al risparmio dei clienti (un passaggio da 326 a 350 miliardi di euro fra il 2011 e il 2013). Per arrivare ad un simile risultato le Poste hanno giocato sull’idea di sicurezza che hanno da sempre instillato nei cittadini, potendo anche contare anche sulla diffusione dei propri sportelli in quasi tutti i comuni d’Italia.

Secondo l’indagine pubblicata lo scorso 8 agosto, come riporta il Risparmiamocelo.it, la Consob evidenzia che prodotti di risparmio venduti da Poste Italiane rispondevano, ne più ne meno, ad obiettivi aziendali come quelli di una qualsiasi banca. L’interesse del cliente, insomma, era subordinato a quello di un budget da raggiungere da parte dell’azienda. Il 91% della clientela che ha un’istruzione poco più che elementare rientra in una fascia di potenzialiposte acquirenti dei prodotti finanziariamente più rischiosi. Sempre dalle analisi emerge che l’80% di un pubblico di ultrasettantenni ha compiuto investimenti per un tempo superiore ai sette anni, a discapito di aspettative di vita inevitabilmente inferiore rispetto ai 50enni.

2 clienti su 3 rischiano investendo

Dalla fotografia scattata da Consob la clientela di Poste Italiane risponde alla figura di un investitore professionista, abituato a giocare in borsa, anziché del piccolo risparmiatore che affida molto spesso tutti i propri averi ad un ente che ritiene sicuro, perché associato ad un organo dello Stato, come per la maggior parte della propria storia Poste Italiane sono state. Solo 330mila clienti su 900mila risultano esser acquirenti di prodotti adatti alle proprie esigenze.

sportello posteI clienti che si rivolgevano agli sportelli postali venivano consigliati su prodotti che la dirigenza dell’azienda prediligeva, a scapito delle reali esigenze dei clienti stessi. A prescindere da ciò che firmava, il cliente non godeva della consulenza che gli era dovuta in quel momento, che viene compresa in ogni prodotto finanziario che viene venduto da Poste Italiane. Un evidente stato di conflitti d’interesse.

 

Che fare allora?

Come riuscire, se si vuole investire, a farlo con intelligenza e nel proprio interesse?

Sicuramente non esser precipitosi nel firmare un qualsiasi tipo di investimento ma informarsi rispetto non solo al prodotto proposto ma anche ad altri simili presenti sul mercato, cercando di confrontare i costi dell’operazione. Fondamentale è tener presente sempre chi è che ci guadagna nell’acquisto.

investimentiNon solo, è consigliabile acquistare prodotti che si capiscono e che sono di semplice lettura se non si è competenti in materia. Più un prodotto è semplice, più si è sicuri di ciò che si sottoscrive.

Infine i rischi. Li avete calcolati bene? Avete definito quanto siete disposti a lasciare sul piatto se l’investimento dovesse rivelarsi fallimentare? Per quanto tempo siete disposti a non poter disporre della somma che avete deciso di investire?

Di questi aspetti è bene tenere conto non solo rispetto agli investimenti fatti con le Poste Italiane, ma per tutti i tipi di investimenti che si intende intraprendere.

 

 

 

 

 


Fonte: Risparmiamocelo.it