Cliente non informato? Colpa del funzionario

Un cliente non informato è responsabilità dell’intermediario finanziario. Questa la sentenza della Corte di Cassazione, che ha stabilito il grado di responsabilità per chi si fa promotore di un investimento o induce il cliente a compiere operazioni finanziarie inadeguate.

Il caso

A muovere una richiesta di citazione danni nei confronti di una banca era stato un investitore in Liguria, accusando l’istitituto di credito di grave inadempimento. Una richiesta accolta dai giudici liguri che condannarono la banca a risarcire in solido l’investitore.

Le motivazioni della Cassazione

corte-di-cassazioneIl caso, attraverso ricorsi e contro ricorsi approda così in Cassazione e vede quindi i giudici della Corte Suprema pronunciarsi a favore dell’investitore. Secondo quanto sostenuto nella sentenza n. 10640/2016 “la responsabilità dell’intermediario ha natura contrattuale poiché riguarda l’errato adempimento di obblighi scaturenti dal contratto di investimento intercorrente tra le parti”.

Rifacendosi all’articolo 1218 del Codice Civile, l’intermediario deve dimostrare di aver adempiuto a tutti i suoi doveri, mentre l’investitore le lacune contrattuali da parte dell’intermediario.

Nel caso specifico la Corte d’Appello di Genova aveva stabilito che la banca non aveva portato delle prove sufficienti a dimostrare la totale buona fede e trasparenza dell’intermediario finanziario nel consigliare un determinato tipo di investimento. Insufficienti sono state quindi ritenute le informazioni passate all’investitore, che non poteva così avere un quadro reale dei rischi che poteva correre accingendosi a compiere quel tipo di operazione finanziaria. Cliente non informato, cliente buggerato.

Per questi motivi la Cassazione ha confermato la validità della sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova e impugnata dalla banca, riconoscendo la responsabilità della Banca per omissione degli obblighi informativi.

cassazione-corte-2Anche per quanto riguarda, infine, la risoluzione del contratto per inadempimento contestato dalla banca, pur essendoci pareri discordanti a livello di sentenze, nel caso specifico ancora una volta viene confermata l’interpretazione della Corte d’Appello. Questo perché “la pronunzia impugnata dalla Banca ha dichiarato risolto il contratto di acquisto dei titoli obbligazionari e statuito sul risarcimento del danno arrecato al cliente-investitore. E sostenere nell’esame una tesi, in luogo dell’altra, non porterebbe nessuna utilità concreta alla ricorrente se non sotto l’aspetto teorico”.

La banca in questione dunque PERDE su tutti i fronti giudiziari.

L’opinione dell’esperta

“Ancora una volta assistiamo ad una sentenza che mette al proprio posto e soprattutto davanti alle proprie responsabilità banche e promotori finanziari” afferma l’avvocato Rosa Chiericati, da sempre impegnata nella lotta contro le ingiustizie perpetrate dalle banche nei confronti dei loro clienti.

chiericati“Quante volte abbiamo ricevuto nei nostri studi clienti che non si sono realmente resi conto dell’investimento compiuto? Troppe. Ma alla nostra domanda sul grado di informazioni fornite dall’intermediario o dal funzionario di banca relative all’investimento compiuto – prosegue l’avvocato Chiericati -, altrettanto spesso ci siamo sentiti rispondere che non vi erano state o erano state superficiali o comunque insufficienti“.

“Chiedere, chiedere sempre e non aver paura di chiedere all’intermediario, per fugare qualsiasi dubbio prima di firmare un investimento” conclude Rosa Chiericati. Aggiungiamo noi, prima di qualsiasi firma ad un’operazione, anche quella apparentemente più semplice, se è possibile rivolgersi a livello di consulenza anche a chi per esperienza vede contratti bancari tutti i giorni, questo è il migliore investimento per evitare brutte sorprese in futuro”.

 

 

 


Fonte: Altalex.com