Non chiude il conto, banca condannata

Sarà un’altra sentenza destinata a fare storia: una banca condannata perché rifiuta di chiudere un conto corrente. Accade nel cilento e a prendere tale decisione è il Giudice di Pace di Roccadaspide, Anna del Bartolomeis.

La vicenda

banca-condannata-cilentoLa storia comincia l’anno scorso e coinvolge una cooperativa la Nuovi Orizzonti di Battipaglia, che chiede la chiusura di un paio di conti, aperti con la Bcc dei Comuni Cilentani. Il motivo è presto detto: conti in rosso e passivo in costante aumento ogni mese. Una situazione che ha spinto i soci a chiederne la chiusura. Richiesta rifiutata dalla banca che ha invece addebitato costi e commissioni che, se fosse stata disposta la chiusura, non avrebbero dovuto esser conteggiati.
Affidatisi allo studio legale Manzo i soci della cooperativa a questo punto, oltre alla chiusura dei conti, rilanciano e chiedono anche i danni derivanti “dalla violazione dei principi di correttezza, buona fede e trasparenza“.

La decisione del giudice

A dare ragione ai soci della cooperativa è quindi il Giudice di Pace, che ricorda come una banca sia obbligata giuridicamente a chiudere un conto su volontà espressa dal correntista. Questo per tamponare ulteriori spese e costi a carico del cliente.
giudice-di-pace-roccaspide8Secondo quanto scritto in tema di contratti bancari e previsto anche dal Testo unico bancario vi è la possibilità di recedere da un conto corrente sia da parte della banca, sia da parte del cliente, con un preavviso di 15 giorni. La legge stabilisce inoltre che il recesso avvenga senza spese e penali per il cliente che decide di chiudere la propria posizione, questo anche nella fattispecie che il saldo del conto sia negativo.
Non viene quindi ritenuto un motivo valido per rifiutare la richiesta di chiusura del conto il fatto che la banca stessa vanti dei crediti nei confronti del correntista. Si tratta di una pratica illegittima. Per questo il giudice ha stabilito che la chiusura del conto venga considerata dal quindicesimo giorno successivo alla richiesta, togliendo quindi costi, spese e commissioni addebitate sino ad oggi.

Affidarsi agli esperti

Non piegare la testa, come hanno fatto i soci di questa coop, è il primo passo da compiere davanti ad atti di prepotenza delle banche come questo. La legge tutela i cittadini e questo viene dimostrato anche da questa sentenza.

Fondamentale, in una materia così difficile e complicata, è sempre affidarsi nelle mani di professionisti esperti in grado di trattare e soprattutto vincere le battaglie legali contro le banche.

 


Fonte: L’occhio di Salerno