Popolare di Vicenza sanzionata dall’Antitrust

“Ti concedo il mutuo se compri le nostre azioni”… firmato Banca Popolare di Vicenza. Questo il modus operandi, la condizione sine qua non era possibile accedere a dei mutui con condizioni agevolate, erogati dall’istituto di credito della città berica. Ed è su questa pratica che viene motivata la maxi-multa da 4,5 milioni di euro comminata alla banca dall’Antitrust.

Accedere al mutuo agevolato

Come funzionava la trattativa? Semplice. Secondo quanto spiega in una nota l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, la Popolare di Vicenza provvedeva all’erogazione dei propri mutui a determinate condizioni: solo se in cambio i mutuatari si accollavano l’acquisto di obbligazioni convertibili, che servivano alla banca stessa per aumentare il proprio capitale. Una pratica, questa, condotta principalmente nel triennio compreso fra il 2103 e il 2015.

popolare di vicenzaOttenere i cosiddetti “mutui soci” era infatti possibile solamente previo acquisto di un pacchetto di almeno 100 azioni della banca, ma anche previo il loro mantenimento per un arco temporale ben definito; la sua vendita avrebbe potuto significare la contemporanea eliminazione di qualsiasi condizione vantaggiosa precedentemente sottoscritta nel contratto del mutuo stesso.

Non solo, a queste clausole si aggiunge anche l’obbligo dell’apertura di un conto corrente proprio con la Popolare di Vicenza, necessario secondo i funzionari della banca, a “perfezionare il mutuo soci e a consentire ai clienti di accedere alle agevolazioni”.

Il pronunciamento dell’Antitrust

Davanti a questa situazione l’Antitrust ha quindi valutato l’oggettiva limitazione della libertà di scelta dei consumatori rispetto a questo tipo di finanziamento, inducendoli di fatto a compiere un’operazione commerciale che probabilmente non avrebbero mai concluso.

antitrustAd aggravare la situazione anche la natura dei titoli della banca, non quotata in borsa, titoli che quindi erano difficilmente negoziabili e liquidabili. A questo, l’Antitrust ha aggiunto l’osservazione relativa al fatto che legare un mutuo all’apertura di un conto corrente è una pratica di per sé vietata dal Codice del Consumo.

Davanti alle diverse denunce presentate dagli azionisti che in questi mesi si sono “risvegliati” capendo di esser stati condizionati nella scelta del proprio finanziamento, ha comminato la multa da 4 milioni e mezzo di euro nei confronti dell’istituto di credito vicentino. Grazie a questa somma gli “azionisti forzati” potranno ottenere un risarcimento dalla banca.

Il parere dell’esperta

“Ancora una volta siamo qui ad assistere ad una condotta arrogante da parte di una banca nei confronti dei clienti, che sono invece il nutrimento della banca stessa e che quindi dovrebbero esser trattati con maggior rispetto e tutelati, anziché raggirati”. Come suo solito, non usa mezzi termini l’avvocato Rosa Chiericati, da sempre impegnata nella lotta contro i soprusi bancari nei confronti dei loro clienti.

chiericati“Non si tratta del primo, né sarà di certo l’ultimo caso del genere di cui sentiremo parlare in futuro  – conferma Rosa Chiericati -. Il consiglio che posso dare è quello di opporsi fin dall’inizio a questo tipo di ricatto. Nel caso è meglio che i clienti, prima di sottoscrivere qualsiasi contratto, lo facciano visionare da persone esperte, professionisti di cui si fidano in grado di leggerlo fra le righe. Considerato il pronunciamento dell’Antitrust, consiglio a chi avesse sottoscritto un mutuo anche con un banca diversa dalla Popolare di Vicenza, a queste o a simili condizioni, di rivolgersi ad avvocati in grado di tutelare i loro interessi perché competenti e vincenti in questo campo”.

 

 


Fonte: Il Tirreno