Tassi usurari e la banca subisce una condanna

Ancora una volta una banca che applica tassi usurari viene condannata in tribunale. La storia che vi stiamo per raccontare arriva dalla Romagna, dove la Cassa di Risparmio di Cesena si rende protagonista di azioni illecite nei confronti di una cliente e del suo garante.

La vicenda

bond argentini 2Una risparmiatrice, nel 2001, investe 164mila euro in bond argentini, la cui triste fine è ormai nota a tutti. A garantire con la banca il prestito per effettuare questo investimento, due fideiussori.

Sfumato l’investimento e persi tutti i soldi prestatile dalla banca, la donna si trova a dover affrontare le richieste dei funzionari che rivogliono indietro la somma, inviando un decreto ingiuntivo alla debitrice e anche ai suoi garanti.

Appropriazione indebita

Non ottenendo soddisfazione la banca decide di rivalersi a modo proprio, ai danni di uno dei fideiussori che ha investimenti nella stessa banca in titoli per un ammontare di oltre 259mila euro. Una somma che l’uomo si trova congelata dalla sera alla mattina, per iniziativa della banca che pensa così di compensare il debito della donna. La differenza di quasi 100mila euro a favore della banca risulta inconcepibile.

La causa e la sentenza

Il tribunale di Rimini
Il tribunale di Rimini

A questo punto l’uomo nomina un avvocato e trascina in Tribunale la Cassa di Risparmio di Cesena. Il giudice del Tribunale di Rimini Dario Bernardi conferma le ragioni addotte dal fideiussore, ritenendo che la banca non aveva alcun diritto di compensare in questo modo la somma dovutale dalla cliente.

L’azione di congelamento del conto del fideiussore configura inoltre il reato di appropriazione indebita aggravata. Da qui la condanna al risarcimento all’uomo di 20mila euro per danni non patrimoniali.

La donna aveva aperto anche un conto nel 2009 con la stessa banca, che ha applicato su questo tassi usurari. Per questo il giudice ha revocato il decreto ingiuntivo alla donna, ma ha anche decretato l’annullamento degli interessi usurari. Dal canto loro, debitrice e fideiussore dovranno risarcire della cifra dovuta, al netto degli interessi gonfiati, alla banca, che dovrà però accollarsi però anche le spese legali e i costi della perizia, per un ammontare di 40mila euro.

Vincere affidandosi agli esperti

Brucia tantissimo perdere alle banche. In questo caso addirittura i vertici della Cassa di Risparmio avrebbero vanamente chiesto di non render pubblica la sentenza del Tribunale di Rimini, per tacitare la sconfitta subìta.

Ed è invece giusto che si sappia: che si sappia che le banche perdono se opportunamente contrastate; che si sappia che è possibile vincere e tutelare i propri diritti affidandosi ad esperti della materia, che possono già vantare diverse vittorie in questo campo.