Banchieri abusivi estorcevano denaro

Sono finiti a processo in sette perché, di fatto, oltre ad esser banchieri abusivi, erano dediti secondo l’accusa all’estorsione di denaro. La storia viene da Aradeo, in provincia di Lecce.

L’operazione

L’operazione di polizia, condotta dai nuclei della Tributaria e della Giudiziaria di Lecce si è conclusa lo scorso aprile e ha portato all’arresto dei membri della famiglia Minerba e ad altri esponenti di quella che è una vera e propria organizzazione criminale, dedita all’usura e all’estorsione di denaro.

banchieri-abusiviAl vertice l’84enne Carmine Minerba, amministratore delegato della finanziaria denominata Istituto Popolare del Salento. La società si occupava di elargire dei prestiti semplici e garantiti; nulla di male in apparenza, se non fosse che le indagini hanno invece certificato dietro a questa facciata una serie di finanziamenti occulti. La pratica degli assegni post-datati portati allo sconto, per applicare tassi d’interesse decisamente superiori ai limiti imposti dalla legge, era una delle più utilizzate dall’organizzazione.

Autori di queste pratiche il figlio dell’amministratore Massimo Minerba, ma anche tutta serie di dipendenti della finanziaria, come la nuora del capo Aurora Pepe, Antonio Minerba e Roberto Giuri. Per loro si è configurata anche l’aggravante di aver agito danneggiando soggetti, specialmente imprenditori che si trovavano in difficoltà, attraverso l’esercizio di un’attività professionale di intermediazione finanziaria.

A processo i banchieri abusivi

A finire in manette e quindi a processo, cominciato lo scorso luglio, come detto prima, Carmine Minerba, Antonio e Massimo Minerba, Aurora Pepe; Anna Maria Catalano, Roberto Giuri e Anacleto Agostino Imperiale.

L’accusa formalizzata nei loro confronti è quella di aver creato un’associazione a delinquere dedita all’usura, all’estorsione ed all’abusiva attività bancaria. Su tutti, eccezion fatta per Antonio Minerba, grava anche l’accusa di essersi dedicati alla “raccolta di risparmio tra il pubblico e l’esercizio del credito”.

Attenzione alle banche

In questo caso ci troviamo davanti ad un’organizzazione che utilizzava la formale attività di finanziaria per nascondere altri giri di finanziamenti illeciti a tassi d’usura. La raccomandazione, che può sembrare scontata ma non lo è affatto, è quella di controllare sempre la natura della società alle quali ci si rivolge. Spesso non basta lo stesso, come abbiamo appurato in tanti casi che vi abbiamo raccontato dalle pagine di questo sito, ma a maggior ragione è sempre meglio diffidare da società di cui non si ha grande conoscenza.

Nel caso vale la pena affidarsi a dei professionisti che hanno gli strumenti e che sono in grado di appurare le credenziali di queste società.

 

 


Fonte: Lecce News 24