Caso di anatocismo a Ferrara, vince l’imprenditore

La storia di anatocismo che stiamo per raccontarvi arriva da Ferrara e coinvolge la Cassa di Risparmio di Ferrara, una delle quattro banche, insieme a Etruria, salvate dal Governo Renzi. Si tratta di una delle tante storie ormai comuni e che, fortunatamente, stanno vendendo a galla.

La vicenda

Una storia comune, che evidenzia come il modus operandi delle banche sia sempre lo stesso, sia che si tratti di banche nazionali, sia che si tratti di banche locali. I rapporti con gli imprenditori vengono infatti gestiti nella medesima maniera: malissimo!

cassa-di-risparmio-ferraraCorre l’estate del 2003 quando l’imprenditore di turno, che un conto corrente con la Carife, si vede recapitare una richiesta dalla sua banca di rientrare immediatamente di oltre 50mila euro.

La richiesta sorprende l’uomo, che ci vuole vedere chiaro e chiede al proprio legale una consulenza. Non è materia facile per l’avvocato, che a sua volta chiede l’aiuto di un perito per scandagliare a fondo i rapporti bancari che legano l’impresa con la banca di riferimento.

La scoperta è a suo modo sorprendente, perché l’uomo non solo non deve alla banca 50mila euro, ma anzi… vanta un credito verso la stessa banca di 100mila euro. Come è possibile? Anatocismo, interessi su interessi, una pratica illegittima condotta per anni dalla banca che ha sottratto all’uomo questa cospicua cifra di denaro.

La causa

A questo punto si profila come inevitabile la causa nei confronti dell’istituto bancario, intentata con il supporto degli avvocati Carlini e Zanforlini, che portano al giudizio del Tribunale Civile di Ferrara la banca.

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Il Tribunale di Ferrara

Congela le procedure della banca, ulteriore ostacolo alle attività dell’imprenditore, dopo quasi tre anni, il Tribunale di Ferrara emette la sentenza dando ragione al cliente e obbligando la nuova Carife a restituire i soldi nel conto corrente della stessa impresa.

A differenza delle azioni e delle obbligazioni, i contratti sono stati trasferiti nella nuova “good bank”, per cui la banca sarà obbligata a risarcire il proprio cliente.

Affidarsi agli esperti

Bene ha fatto l’imprenditore a non subire, altrettanto bene ha fatto a rivolgersi al proprio legale di fiducia. Questo però ha richiesto l’aiuto di un collega competente in materia e di un perito che trovasse le magagne nei conti.

Proprio per questo motivo è importantissimo trovare subito le persone giuste a cui affidare il compito di tutelare i vostri interessi. Non accontentatevi di un legale qualsiasi, affidatevi agli esperti in questo campo. Come fare a riconoscerli? Rivolgetevi a chi ha già vinto contro le banche e, soprattutto, a chi sa come fare a vincere contro le banche.

 

 


Fonte: Telestense