Anatocismo: da debitore a creditore della banca

La banca con un decreto ingiuntivo chiedeva la restituzione di 513mila euro ad una società che, invece, vantava un credito verso la banca di 711mila derivanti dall’anatocismo praticato sui propri conti. Questa la storia che arriva da Udine e che, se a prima vista avrebbe dell’incredibile, è molto più comune di quanto si pensi.

La vicenda

tribunale-di-udineIl “copione” di questa vicenda è molto simile a quello di tante altre, che abbiamo già descritto in passato. Una banca notifica un decreto ingiuntivo ad una società per recuperare un presunto credito che ammonta a oltre 500 mila euro derivanti dai rapporti bancari determinati nei conti correnti intestati alla società stessa.

La società in questione si oppone, chiedendo al Tribunale di Udine una CTU che ricalcoli gli interessi applicati sui propri conti. Anatocismo, commissioni di massimo scoperto, superamento del tasso soglia che determina l’usura bancaria, sono le accuse che la società rivolge alla banca, chiedendo così l’annullamento di tutte le condizioni economiche pattuite e il ricalcolo del dare e avere, ma anche l’annullamento delle fidejussioni indicate dalla banca nel decreto ingiuntivo.

Il pronunciamento del giudice

Espletate tutte le verifiche del caso, il giudice, con sentenza n. 373 del 24/04/2016 ha revocato il decreto ingiuntivo a carico dell’azienda debitrice, annullandone il debito. Allo stesso tempo, il ricalcolo di tutti i rapporti intercorsi fra la banca e l’azienda ha invece stabilito che fosse la banca stessa a dover oltre 711mila Euro alla società, condannando quindi la banca a rifondere il proprio cliente, al quale aveva sottratto questa cifra in termini di interessi illegittimi. A carico della banca anche le spese legali e quelle relative alla CTU.

Particolarità della sentenza

conti accessori anatocismoDal punto di vista giuridico, nella sentenza viene specificato anche come sia onere della banca quello di fornire tutti gli estratti conto anche antecedenti all’ultimo decennio, nell’ambito dell’azzeramento del saldo nei contenziosi per anatocismo bancario.
Il Giudice ha disposto che  nelle ipotesi in cui vi sia una parziale mancanza degli estratti conto dall’origine del rapporto, il criterio del c.d. “saldo zero”  debba essere applicato sia sul conto corrente principale sia sui cosiddetti “conti accessori”, anche detti “conti anticipi” o “conti indisponibili”.

Affidarsi agli esperti

Arrivare a dimostrare la propria situazione di credito, anziché di debito, non è stato certo facile per l’azienda in questione. I suoi titolari hanno avuto il merito di farsi seguire da avvocati esperti e preparati in questa materia.

Ed è il consiglio che vi ribadiamo sempre, quello di non lasciare nulla al caso in queste situazioni. Le banche si possono vincere, ma è necessario utilizzare i mezzi più adeguati per farlo. Esperienza, competenza, capacità intuitiva necessaria per districarsi fra mille clausole non si inventano. Ma la professionalità del proprio avvocato difensore, poi, paga in maniera concreta.