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Una banca sotto controllo.

La Bcc di Paceco sotto indagine per presunta gestione da parte della mafia. Si ipotizza addirittura che, fin dalla sua apertura, l’istituto sia stato completamente gestito da mafiosi.

La vicenda

La Bcc di Paceco in provincia di Trapani era una banca al servizio della mafia. Quella che fa capo a Matteo Messina Denaro, il latitante che continua a controllare il territorio della Sicilia occidentale. Questo è il pensiero dei magistrati della direzione distrettuale antimafia di Palermo. Infatti, hanno chiesto e ottenuto dal Tribunale di Trapani l’amministrazione giudiziaria dell’istituto di credito.

Dalle indagini, condotte dalla Guardia di finanza di Palermo, è emerso che 323 tra i soci della banca avevano avuto problemi giudiziari. L’indagine è partita dall’analisi dei rapporti che l’istituto di credito ha intrattenuto e continua ad avere con il mafioso Filippo Coppola. Egli viene definito “u’ professuri” dai suoi familiari e conoscenti. Secondo il Procuratore, La Banca è stata gestita e amministrata da soggetti in contatto con ambienti legati alla criminalità organizzata e ritenuti vicini alla mafia. Si ipotizza che questa gestione non corretta risalga addirittura alla data di apertura dell’istituto bancario.

L’illegalità non va tollerata

Questa volta si assiste alla gestione completamente illegale di un istituto bancario. Che non si fa scrupoli a truffare i malcapitati clienti. Ma bisogna combattere l’illegalità.

Abbiamo trattato di casi di banche che non rispettano la legge, in particolare di usura bancaria attuata da MPS e Banca della Campania, in un nostro precedente articolo.


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