Unicredit New Concept Advisory

Unicredit condannata per lite temeraria

Unicredit richiede a un suo cliente somme non dovute. Per questo motivo viene condannata a risarcire 30.000 euro più spese legali.

La vicenda

Unicredit chiede al cliente somme che non spettano alla banca. E in tribunale non vuole neanche trovare una mediazione. Così viene condannata a Torino per lite temeraria. Nella sentenza 5795 pubblicata lo scorso 30 novembre, viene espresso chiaramente come la banca non si è resa “disponibile ad alcuna conciliazione, nonostante l’esito della causa”. Infatti, secondo il giudice, era necessario che la banca decidesse di collaborare. Così termina una storia che parte da molti anni, precisamente dal 2012, e che coinvolge la società Metal Plast. Questa società ha aperto un conto presso Unicredit nel 1994.

Secondo l’istituto di credito, la Metal Plast deve pagare 91.000 euro, proveniente da uno scoperto su un conto. Ottenuto anche un decreto ingiuntivo ai danni della società. Ma per la Metal Plast la somma non è dovuta. Di qui la decisione di fare opposizione al decreto.

Il Tribunale di Torino, per valutare con precisione il caso, si avvale della consulenza tecnica d’ufficio. Una perizia fondamentale che cambia completamente lo scenario. Secondo il ctu, infatti, non solo la Metal Plast non deve nulla alla banca, ma anzi è creditrice nei confronti dell’istituto di 124.000 euro. Il motivo dietro questo cambio di cifre è il rilevamento di anatocismo bancario. Nonostante la perizia, Unicredit continua a rimanere impassibile. Così, con sentenza, il giudice condanna Unicredit sia al risarcimento per lite temeraria, per la cifra di 30.000 euro, sia al pagamento delle spese legali, che ammontano a circa 25.000 euro.

Così si esprime il legale della parte attrice. “Di fronte alla schiacciante perizia del consulente tecnico d’ufficio, la banca non ha voluto transare. Uno degli aspetti più rilevanti di questa sentenza è il fatto che l’istituto di credito è stato condannato per una condotta ben lontana dai criteri di correttezza, lealtà e trasparenza.”

L’arroganza delle banche va punita

Questa vicenda dimostra quanto siano arroganti gli atteggiamenti delle banche nei confronti dei propri clienti. Infatti richiedono somme di denaro anche quando è stato accertato che non sono dovute.

Una giusta condanna per le banche, come quella avvenuta all’ex presidente di Piceno Truentina.


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