Indagine Banca Popolare Bari New Concept Advisory

Un istituto truffaldino

Banca Popolare di Bari. Un’indagine svela anni e anni di gestione non regolare, bilanci in rosso, prestiti molto dubbiosi e, dulcis in fundo, una vicenda di maltrattamenti continui ai danni di un funzionario della banca.

Le prime indagini

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Bari. Un’inchiesta shock, che prende di mira uno dei più importanti colossi bancari della Puglia. Parliamo della banca Popolare di Bari, che conta circa 70.000 soci e circa 3.500 dipendenti. Numeri che fanno pensare a un istituto solido, con pochi problemi. Ma la realtà è ben diversa e, come spesso accade, mostra come le banche si comportino sempre in maniera scellerata, non curandosi minimamente non solo dei clienti, ma anche al prosperare dell’azienda.

Il Nucleo di polizia tributaria ha svolto delle importanti indagini sulla Popolare del sud, con le prime accuse e responsabili che vengono alla luce. Accusati Marco Jacobini, presidente della banca, assieme a Vincenzo De Bustis, figura nota nell’ambito bancario proprio per i suoi vari ruoli anche in banche quali Monte dei Paschi e Deutsche Bank. Anche i figli di Jacobini, Gianluca e Luigi, sono indagati, assieme a Elia Circelli, responsabile della contabilità e Antonio Zullo, dirigente dell’ufficio rischi. Dai ruoli ricoperti è facile arrivare al motivo per cui sono sotto inchiesta: truffe stellari e gestione dell’azienda che puntava ad arricchire solo poche persone, a scapito di clienti, soci e dirigenti aziendali di basso livello.

La storia di un dipendente maltrattato e poi licenziato

La vicenda si è svolta nell’arco temporale che va dal 2013 al 2016, grazie a una denuncia fatta da un funzionario di banca. Il dipendente, dopo l’acquisizione di Tercas, aveva segnalato alcune attività non regolari, ma la cosa non è stata per niente gradita dai vertici di banca. Le figure principali della banca erano furiose: come si permetteva un loro semplice funzionario di comportarsi in questo modo? Così arrivano le prime ripercussioni. Licenziamento in tronco e fine improvvisa di una carriera di banchiere fin troppo onesta. Ma l’uomo non ci sta e decide di segnalare alla giustizia il comportamento arrogante dei suoi capi.  Ed è così che si arriverà alla denuncia, presa in mano dal procuratore Roberto Rossi, che includeva non solo il recente licenziamento, ma anche comportamenti di mobbing a lavoro molto diffusi.

La banca fa la finta tonta, anzi si mostra motivata a far giustizia, agli occhi delle Autorità. “Le dichiarazioni rancorose di un dipendente licenziato per giusta causa è bene che siano oggetto di ogni approfondimento da parte della Procura, per consentire poi alla Banca Popolare di Bari di agire nei confronti dell’autore di tali inaccettabili propalazioni. Per la banca contano solo i fatti, gli atti, i numeri, la trasparenza delle procedure e, di conseguenza, la fiducia dei soci e dei clienti”. Insomma, non solo sono arroganti, ma anche molto furbi nel mascherare i loro piani e a mostrarsi degli agnellini di fronte alla Polizia.

Ma, già dalle prime indagini, viene mostrata la realtà: una banca che, senza scrupoli, rovina la carriera dei propri dipendenti, pur di continuare con le sue truffe.

Mai fidarsi delle banche

Questa vicenda è davvero tremenda. Non basta il comportamento truffaldino della banca, che causa danni tremendi ad azionisti e nuovi clienti. Ma ora si aggiunge anche un licenziamento in tronco e comportamenti di mobbing diffusi, per favorire gli interessi di pochi potenti. Uno scempio.

Ricordatevi che le banche possono essere sconfitte, se vi affidate alle persone giuste. Figure esperte in materia, che hanno già vinto contro gli istituti di credito numerose volte. Quindi, se avete problemi nei vostri conti, contratti finanziari o mutui, non esitate a chiamarci: 0375-833181.


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