Monte dei Paschi di Siena New Concept Advisory

Una banca da salvare a tutti i costi.

Si torna a parlare di salvataggio di Monte dei Paschi di Siena: con l’ausilio di 5 miliardi di euro di capitali privati. Previsti anche ulteriori somme di denaro a seguito di operazione di conversione da bond ad azioni. Morelli è deciso a salvare la banca a qualsiasi costo.

Il piano di salvezza della banca

Il piano di salvataggio di Mps torna al tavolo del consiglio di amministrazione, per tentare di salvare la banca con 5 miliardi di capitali privati. In Europa si discute ormai apertamente del salvataggio di Stato di Mps (+3,69% ieri in Borsa). Un piano necessario, causato dalla storia della banca, piena di crisi e perdite nel corso degli anni.

Anche lo stesso amministratore delegato, Marco Morelli, non esclude ulteriori aiuti necessari. Infatti afferma: “Siamo pronti a ricorrere tempestivamente a tutte le misure possibili per mettere in sicurezza la banca”

L’alternativa è quella di un intervento dello Stato che possa in qualche modo tutelare i risparmiatori coinvolti. La direttiva Ue sul Bail-in e la comunicazione Ue sugli aiuti di Stato impongono che le obbligazioni subordinate vengano convertite in azioni. Successivamente lo Stato può intervenire con un aumento di capitale o con una garanzia di Stato.

Da Bruxelles il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha ribadito che sono in corso contatti con le autorità italiane. L’obiettivo è di tutelare i risparmiatori che perderebbero soldi dal cambio in azioni.

Anche la Germania sta monitorando da vicino la situazione delle banche italiane, ma ha fiducia nella supervisione bancaria europea, ha detto il ministro delle Finanze.

La conversione in azioni

Nel frattempo la banca lavora per ottenere da Consob l’ok alla nuova offerta di scambio di bond in azioni, rivolta sia agli investitori professionali che ai risparmiatori.

Invece le banche d’affari guidate proveranno a collocare le nuove azioni a quegli investitori che si erano mostrati interessati lo scorso novembre. L’obiettivo è far partire le operazioni per concluderle entro Natale. Le operazioni sui bond sono molto delicate, perché spesso rischiano di tramutarsi in truffe per i clienti.

Ma in Consob finora sarebbe arrivata solo un’informativa sommaria sul board dedicato al piano bis, non però un supplemento all’offerta né l’indicazione di come Mps vorrà superare il vincolo di non proporre lo scambio bond azioni ai clienti che non avessero il giusto profilo di rischio (cioè la «adeguatezza bloccante» prevista dalla direttiva Ue sul risparmio, la Mifid).

Dalla conversione, Mps stima di recuperare 1,5 miliardi da aggiungere al miliardo già convertito. E si confida sempre nel fondo sovrano del Qatar, Qia, che dovrebbe investire 1 miliardo.

In conclusione, ad oggi segnali concreti di salvezza non sono visibili, anche se molte idee sono state presentate.

Un salvataggio che si sta rivelando complesso

Le difficoltà che sta affrontando Mps non sono semplici. Attualmente si appoggia sulla speranza di riuscire a convertire i bond in azioni in breve tempo, per permettere l’intervento tempestivo dello Stato e aumentare il suo capitale.

Ma non viene esclusa la possibilità di richiedere aiuti ulteriori. Al contempo i risparmiatori si trovano in una situazione precaria, finché non viene stabilizzata la situazione economica della banca.


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