Usura New Concept Advisory

Un raggiro in piena regola.

Un’azienda cita in giudizio una banca per applicazione di tassi usurari su due conti correnti. Il Tribunale di Pistoia condanna l’istituto di credito a un risarcimento danni pari a 69.891,19 euro.

Una banca applicava usura

Un’azienda si ritrova a citare in giudizio un istituto bancario cooperativo. Le richieste dell’azienda sono di accertamento di usurarietà ai sensi dall’art. 1815 co. 2 e successiva richiesta di risarcimento danni. La verifica di usurarietà coinvolge due conti correnti e la somma richiesta è di 69,891,19 euro. Somma individuata dal CTU incaricato di svolgere le indagini sui conti richiesti.

L’azienda, inoltre, deduce che la banca aveva applicato tassi ultralegali non espressamente convenuti per iscritto, in spregio alla normativa di settore e praticato tassi usurai. Essa aveva applicato l’illegittima capitalizzazione degli interessi passivi, in violazione del divieto previsto dall’art.1283 c.c.

Ipotizzate anche commissioni di massimo scoperto in difetto di una valida convenzione oltre che di una causa legittima e applicazione di valute fittizie, non previamente concordate con i correntisti. Infine la banca avrebbe addebitato spese mai concordate.

La banca rigetta queste accuse, sostenendo che le richieste non possono sussistere. Il Tribunale, dopo un’indagine effettuata dal CTU è arrivata alla conclusione che la domanda fatta dall’azienda risulta concretamente valida, e la accoglie. Così la banca è condannata al risarcimento dei danni.

La conclusione

Il Tribunale di Pistoia, ex Sezione Distaccata di Monsummano Terme, definitivamente pronunciando, disattesa ogni diversa domanda o eccezione e così dispone:

Accoglie parzialmente la domanda, per l’effetto, accertata l’usurarietà dei tassi d’interesse applicati ai rapporti di conto corrente e la nullità delle clausole inerenti alla commissione di massimo scoperto, nei termini meglio esposti in citazione, condanna la banca di società cooperativa al pagamento della somma complessiva di 69.891,19 euro in favore dell’attrice, oltre interessi legali dalla domanda al pagamento;

– Compensate le spese di lite nella misura di un terzo, condanna la banca di società cooperativa alla rifusione della restante quota, in favore dell’attrice, che liquida in 305,33 euro per spese vive; 8.953,33 euro a titolo di compensi, oltre a rimborso forfettario spese generali del 15%, IVA e CPA come per legge, disponendone la distrazione in favore del procuratore antistatario;

L’usura va condannata

Ancora una volta assistiamo a un atteggiamento arrogante attuato da un istituto bancario. Che non si fa scrupoli nel negare l’applicazione di tassi superiori a quello soglia verso il proprio cliente.

Di soldi rubati ai clienti ne abbiamo parlato in un articolo riguardante il risarcimento di 263.00 euro ad un’azienda di Martinsicuro.


Fonte: Sentenza n. 921/2016 pubbl. il 20/10/2016 RG n. 20609/2012 Repert. n. 1766/2016 del 20/10/2016