Recupera quasi 7 milioni di interessi a uso di piazza

Anche gli interessi a “uso di piazza” non sono consentiti dalla legge. A determinarlo una sentenza del 20 ottobre del 2014, emessa dal Tribunale di Lecce. La clausola interessi uso piazza prevede che il tasso degli interessi attivi possa essere variato unilateralmente dalla banca, durante il rapporto con il cliente riferendosi alle “condizioni praticate usualmente dalle banche sulla piazza”.

La causa

La discussione davanti al giudice avviene fra una società in liquidazione e quindi rappresentata dal suo liquidatore e una nota banca.

tasso usi di piazzaLa parte ricorrente, ovvero l’azienda, denuncia l’applicazione a due conti correnti di interessi ad uso di piazza, ma anche la capitalizzazione trimestrale degli interessi, le commissioni di massimo scoperto, l’illegittima determinazione dei “giorni valuta”, l’illegittima applicazione di spese non pattuite.

Il Tribunale ordina una perizia tecnica da parte di un consulente esterno. Il ricalcolo degli interessi, all’interno della CTU, appura che sui conti correnti presi in considerazione la banca risulta debitrice nei confronti dell’azienda in liquidazione di 6.271.614,12 euro per un conto e di 415.460,35 euro per ciò che riguarda l’altro.

La sentenza

Il Tribunale di Lecce
Il Tribunale di Lecce

Il giudice Anna Francesca Capone, chiamata a dirimere la questione, basandosi sulle risultanze della perizia, condanna quindi la banca a risarcire l’azienda ricorrente per una cifra complessiva di 6 milioni e 686mila euro.

 

A carico dell’azienda anche le spese legali per 25.360 euro, alle quali si devono aggiungere anche quelle relative alla CTU.

Difendersi dalle banche

Ancora una volta assistiamo ad una causa vinta da un’azienda in liquidazione. Peccato che questa vantasse dei crediti verso la banca di oltre 6,5 milioni di euro.

La banca in questi anni ha rubato a questa azienda ben 6,5 milioni euro ad un’azienda che si trova in liquidazione. Possiamo pensare che conservando una cifra del genere nelle proprie casse la società ricorrente avrebbe potuto salvarsi?

E allora ecco perché è fondamentale e necessario difendersi dalle banche e non subire le loro angherie. A volte diventa indispensabile anche per poter far sopravvivere la propria impresa.

Seppur in ritardo l’azienda si è rivolta a dei legali che hanno tutelato ciò che poteva rimanere dei loro interessi. Ed è questa la raccomandazione che non stancheremo mai di farvi: affidatevi a dei professionisti del settore. Affidatevi ad avvocati vincenti contro le banche. Solo così avrete la possibilità di tutelare i vostri interessi e i vostri conti.