Lo sviluppo della crisi bancaria in Italia
La storia della crisi delle banche italiane è costellata da scelte sbagliate e tutela dei responsabili dei crac bancari. Una situazione che fa riflettere molto sulla tutela del cittadino.
Banche: una storia da incubo
La storia della crisi bancaria italiana si è evoluta molto nel corso degli anni. Purtroppo, però, in senso negativo. Sembra quasi di assistere a un film dal finale amaro e drammatico. Infatti, per ora, nessun risvolto particolarmente positivo per gli italiani.
Molti sono gli elementi pessimi di questa crisi. Intrecci politici ed economici subdoli; i clienti delle banche che vengono posti davanti alla scelta di accettare azioni dal valore reso quasi nullo; le direttive europee che limitano ulteriormente l’economia italiana; gli amministratori di banche che si erigono a eroi della nazione, quando in realtà si configurano come i fautori di questa crisi. In tutto questo, l’inclusione di patti di collaborazione tra colossi e maxi aziende italiane. Tutto, ovviamente, per favorire i grandi e i potenti.
I cittadini vengono lasciati in un angolo, a soffrire ulteriormente della povertà della quale già sono affetti. Una situazione tragica e vergognosa, in cui bisogna destreggiarsi per arrivare a fine mese e garantire gli alimenti necessari per sé e per i propri cari. Questi, in breve, sono gli effetti di anni e anni di scelte sbagliate attuate dalle banche che, alla resa dei conti, vengono anche aiutate dallo Stato.
Il Tesoro, in questo scenario da incubo, propone aiuti che vanno a colpire ancora di più sulle tasche dei cittadini. Il bail-in viene escluso perché “non rispecchia e tutela le esigenze dell’Italia”, quando, in realtà, poteva porre le basi per una ripresa del tutto diversa. Sguscia in questa ripresa anche Atlante 2, che si accorda con Mps per l’acquisto di crediti deteriorati e favorire la ripresa del colosso di Siena.
Insomma, gli elementi per descrivere una storia di fallimento ci sono tutti, senza esclusione alcuna.
Nessuna pena per i responsabili del crac
A completare il quadro da incubo ci sono poi le reazioni del Governo alle richieste di punire i responsabili di questo maxi crac italiano. Prima false promesse di “indagini precise e accurate”, poi il passaggio di anni e anni di processi senza alcuna condanna. Ultimo colpo basso, il rifiuto di far votare in Parlamento la proposta di un membro del Pd, che aveva ipotizzato un allontanamento perenne dalle cariche d’alto livello per coloro che avevano commesso reati legati alla crisi bancaria.
Quindi, Zonin e amici girano felici e beati nelle loro ville di lusso e aspettano la prescrizione per i reati di cui sono accusati. Nel mentre gli italiani lottano strenuamente per riavere i soldi persi dall’azzeramento delle azioni. Una vergogna su tutti i fronti, che pone il cittadino come elemento debole della Nazione, quando in realtà dovrebbe essere il motore stesso dell’economia di uno Stato.
Ora si attende, con poca speranza, il piano di rimborso per i risparmiatori di Mps e delle banche venete. Inizialmente erano stati proposti risarcimenti di una percentuale minima del valore reale delle azioni acquistate, adesso invece si punta al risarcimento quasi completo. Non ci resta che attendere gli sviluppi di queste vicende, che sicuramente arriveranno dopo la fusione delle banche venete con Intesa e la ricapitalizzazione di Mps.
Tutelare il proprio patrimonio: una scelta di primaria importanza
Questo scenario motiva la poca fiducia che hanno attualmente gli italiani verso le banche e lo Stato. Enti che si preoccupano solo di sé stessi, e non tutelano i loro clienti e cittadini.
Ricordatevi che i vostri soldi non devono andare perduti. Lottate sempre per il vostro patrimonio e per i vostri diritti. Per cui, se avete problemi nei vostri conti, contratti finanziari o mutui, non esitate a chiamarci: 0375-833181. Abbiamo i mezzi necessari per intervenire e puntare ai risarcimenti dovuti.