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Angelo Balducci condannato per corruzione

Angelo Balducci, Provveditore alle Opere Pubbliche del Lazio, è stato condannato a 3 anni e 8 mesi per corruzione. L’accusa riguarda la mancanza dei doveri d’ufficio in una gara d’appalto per una scuola.

Una figura pubblica coinvolta in illeciti

Roma. Un sequestro di una cifra non indifferente. Stiamo parlando di 9 milioni di euro. Questo è il bilancio di un sequestro di beni effettuato ieri nei confronti di Angelo Balducci, Provveditore alle Opere Pubbliche del Lazio e Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. La Guardia di Finanza è giunta a questa operazione dopo una serie di indagini e una sentenza, arrivata lo scorso 24 febbraio 2017. Tramite questa sentenza è stata confermata la condanna di Balducci a 3 anni e 8 mesi per corruzione.

L’intero processo ha riguardato i doveri d’ufficio nell’appalto della scuola Marescialli, in cui Balducci ha deciso di intrattenere rapporti illeciti per far vincere specifiche imprese romane nelle gare pubbliche per l’appalto. Un giro di oltre 300 milioni di euro. Le tangenti date a Balducci venivano veicolate verso una società cinematografica, riconducibile a lui e a suo figlio. In questa maniera si dava atto a una frode bella e buona, in cui i soldi realmente percepiti da Angelo erano molto più elevati di quelli dichiarati.

L’ex Provveditore delle Opere Pubbliche aveva anche tentato di nascondere 3 milioni di euro in Svizzera con l’aiuto di una società, ma i Finanzieri sono riusciti a individuare i flussi finanziari e bloccare la transazione. Così si è arrivati alla conclusione della vicenda e alla confisca dei beni. La Guardia di Finanzia ha definito Balducci “socialmente pericoloso” perché “dedito a reiterate condotte corruttive”.

La legge va rispettata

Questa vicenda dimostra come gli illeciti sono sempre all’ordine del giorno. Tangenti e flussi di denaro per truffare le gare pubbliche di appalto hanno portato alla condanna una figura che ha abusato del suo potere di Provveditore delle Opere Pubbliche.

Ricordatevi sempre che la legge va rispettata. E per chi sbaglia le conseguenze non tardano ad arrivare. Anche a Milano è stato arrestato il cosiddetto “re” delle truffe alle banche, dopo che aveva attuato numerosi raggiri.


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