Circonvenzione di incapace: broker nei guai

Arriva dalla Lombardia la storia relativa alla circonvenzione di incapace e che viene riportata da “Il Giornale di Brescia”. Una storia di uno squallore morale di non poco conto, che vede ancora una volta un funzionario di banca approfittare dell’ignoranza di una cliente e non solo.

La vicenda

anzianaUn’anziana, malata, nel 2014 firma un finanziamento per l’acquisto di un’automobile di cui non avrebbe mai potuto usufruire, anche perché la patologia di cui era affetta, le impediva di muoversi.

A spingerla e circuire la sessantaseienne all’acquisto un broker impiegato in una filiale del Credito Bergamasco presente nella città di Brescia. L’uomo era riuscito ad entrare nelle grazie della signora che si era affidata a lui per un investimento.

finanziamenti-automobilisticiScartata dai figli della donna la prima proposta, relativa ad una partita di diamanti, ha successivamente persuaso la signora all’acquisto di un’autovettura. La donna, di nascosto dai figli, si trova così nel 2014 a firmare un finanziamento per una cifra vicina ai 31mila euro. L’anziana signora, di lì ad 8 mesi, è poi deceduta a causa di un tumore che già aveva al momento della firma del contratto.

Il provvedimento del sostituto procuratore di Brescia Carlo Milanesi è consistito quindi nell’iscrizione nel registro degli indagati del broker, accusato non solo di aver approfittato della condizione fisica e psichica della donna, ma anche di aver agito per riuscire raggiungere il budget stabilito dall’azienda.

Il parere dell’esperta

Anche se questa volta non si parla di usura e anatocismo in maniera diretta, la condotta disonesta di questo funzionario fa riflettere. Abbiamo chiesto di commentare a chi con le banche a che fare ogni giorno a livello giudiziario.

chiericati“Da quello che leggiamo si tratta questa volta di un’iniziativa assunta in forma del tutto personale da parte del broker e non conosciamo l’entità e le condizioni del contratto di finanziamento – afferma l’avvocato Rosa Chiericati, del omonimo studio legale -. A far riflettere deve essere però questa politica generale, fatta di risultati e budget da raggiungere a tutti i costi, un’esasperazione che può sfociare anche in casi limite come questo”.

“A prescindere dal caso specifico – continua Chiericati -, è sempre necessario avere un quadro chiaro del finanziamento che si va a firmare. Approffitare di soggetti deboli, che non conoscono le dinamiche degli interessi che regolano i contratti è molto facile. Se non si è sicuri, davanti ad una materia complessa, diventa fondamentale farsi seguire da chi ha un cognizione di causa e da chi la sa trattare. Meglio portarsi a casa copia del contratto proposto prima di firmarlo, per consultarsi con chi è competente ed evitare di sottoscrivere documenti di cui poi ci trova pentiti”.

 

 

 

 

 


Fonte: Il Giornale di Brescia