carife new concept advisory

A distanza di un anno, la situazione è ancora incerta.

A distanza di 12 mesi, il programma per risanare la banca di Ferrara è ancora lontano dalla messa in atto. Prospettive sempre più incerte per risparmiatori, imprese e clienti.

Cosa è stato risolto

A distanza di un anno dalla risoluzione del caso della banca Carife e di tre banche del centro Italia, i risultati ottenuti sono insufficienti. Inizialmente si parlava di “banche salvate”. Ora invece si teme per il futuro economico dei clienti di questi istituti. Ricordiamo che l’obiettivo della risoluzione era isolare la parte “cattiva” di Carife: cioè i crediti in sofferenza, dalla parte “buona”, ovvero la struttura operativa, i dipendenti e crediti in bonis. L’obiettivo finale era poter vendere la Nuova Carife nel minor tempo possibile.

In primis, è stata costituta la parte cattiva della banca, chiamata bad bank, che doveva finire sul mercato per risarcire parte dei finanziatori di questa maxi operazione.

Notevole e importante il contributo del presidente Roberto Nicastro nel migliorare le condizioni operative di Nuova Carife e delle altre tre banche. I risultati della semestrale 2016 parlano di una stabilizzazione dei clienti e del patrimonio, ma di una perdita aggregata di 133,9 milioni (contro i 153 dei 40 giorni di fine 2015), con un patrimonio in flessione a quota 1.587 milioni di euro con un Cet1 rato a 9,88%.

Infine, anche se non previsto dal piano di risoluzione, è stato varato un decreto per rimborsare gli obbligazionisti junior azzerati dalle risoluzioni, di cui ben 4100 sono di Carife. Grazie a una dotazione di 100 milioni di euro, prelevati da Fitd, dal mese di settembre sono in erogazione i primi rimborsi.

Cosa è rimasto da fare

Il nocciolo della questione ruota attorno alla vendita di Nuova Carife e delle altre banche; che ancora non è stata fatta. Dopo aver messo in piedi un complicato sistema di offerte via via più vincolanti, Bankitalia è stata costretta a dare carta bianca a Nicastro per trovare una soluzione. Per le altre tre banche sembra avvicinarsi la soluzione-Ubi, con ricavi irrisori e a prezzo di sacrifici a carico della Fitd. Per Nuova Carife, invece, sta diventando ormai obbligatorio il passaggio a una nuova ricapitalizzazione del fondo e di un nuovo periodo di stand-by.

Da precisare che solo una piccola quota di azzerati è stato finora rimborsato dal Fitd. Quanto agli azionisti, circa 28.000 a Ferrara, nessuno di loro ha ancora ricevuto alcun risarcimento.

Il cliente sempre al primo posto

Nonostante un piano risolutivo in atto, restano ancora incerte le condizioni economiche di molti correntisti di banca Carife. Bisogna sempre ricordare che il cliente va tutelato dalle banche. E per tutelarsi è sempre necessario affidarsi agli esperti in materia, che grazie alle loro precedenti vittorie sono stati in grado di garantire il rimborso. Ricordatevi sempre di mettervi in mani sicure.


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