Banche venete New Concept Advisory

Niente “piano B” per il rimborso degli azionisti delle banche venete

Niente proposte più vantaggiose per gli azionisti delle banche venete, che speravano in un rimborso per le loro azioni maggiorato.

Rimborsi troppo bassi

Per gli azionisti di Veneto Banca e Popolare di Vicenza interessati all’offerta di transazione non è alle viste un’opzione B più vantaggiosa di quella proposta dalle due banche.

Suona così una delle poche certezze del momento in un panorama che sulle operazioni per riportare in territorio sicuro i due istituti, magari riuniti in una realtà più grande, mostra ancora più interrogativi che risposte.

Dal Tesoro si guarda con una certa preoccupazione ai ritmi lenti finora mostrati dall’adesione alle offerte di transazione, che agli azionisti di Vicenza propongono un riacquisto a 9 euro ad azione e a quelli di Montebelluna offrono il 15% del valore di carico. Il fatto che solo un terzo degli interessati abbia messo la propria firma in calce ai moduli a un paio di settimane dalla scadenza non è del resto un segnale particolarmente rassicurante.

Certo, l’esperienza di Monte Paschi insegna che i giorni decisivi sono gli ultimi, quando le adesioni accelerano parecchio, ma l’obiettivo dell’80% per mettere in sicurezza tutta l’operazione è ancora lontano.

Il parallelismo con Mps

Proprio il parallelismo con Siena conferma che difficilmente sarà proposta un’alternativa. A meno di non tentare la strada dei ricorsi da parte di risparmiatori che hanno azioni di valore molto superiore. Il decreto salvabanche è riuscito a intervenire per “porre fine o prevenire una lite” (come recita l’articolo 19, comma 2) con un meccanismo che però riguarda gli obbligazionisti, e che è stato al centro di un confronto serrato con l’Europa. Gli azionisti, invece, occupano la prima posizione nella gerarchia dei soggetti chiamati a pagare la ristrutturazione delle banche. Per cui qualsiasi ipotesi di indennizzo di Stato sarebbe destinata a cadere a Bruxelles.

Non solo. L’esito dell’operazione rimborsi è destinato a pesare anche sulle chance di ricapitalizzazione precauzionale. A ricordarlo sono le stesse regole europee. Ancora una volta il caso di Monte dei Paschi e le discussioni in corso sul tema nella triangolazione fra Roma, Bruxelles e Francoforte, l’intervento dello Stato devono servire a riportare in alto i livelli di capitale. Livelli di capitale di banche che comunque rimangono solvibili.

Bisogna pensare maggiormente ai cittadini

Purtroppo questi dati pongono un problema non indifferente. Ovvero la possibilità che i risparmiatori delle banche venete si trovino costretti ad accettare rimborsi davvero bassi e ridicoli.

Le banche dovrebbero tutelare maggiormente i propri clienti. Senza proporre mosse atte a risanare solo la banca stessa, danneggiando i loro azionisti.


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