Azienda risarcita dalla banca

L’azienda risarcita dalla banca. Non è un’utopia: è realtà, a Livorno. Questa è la storia di Finimotors, una concessionaria di Renault e Nissan, che ha vinto la propria battaglia contro Intesa San Paolo, ottenendo un risarcimento di 112mila euro e, soprattutto, l’azzeramento di 1,2 milioni di euro investiti erroneamente, ma anche inconsapevolmente.

La vicenda

Come racconta il quotidiano Il Tirreno, nell’edizione dello scorso 24 dicembre, la vicenda ha il suo inizio oltre 10 anni fa. Stiamo parlando dei titoli di Interest Rate Swap, dei derivati, avvenuta fra i 2002 e il 2007. Un investimento che la storia ci ha consegnato come totalmente sbagliato e catastrofico: la caduta dei derivati è all’origine della crisi di cui, ancora oggi, ci portiamo dietro le conseguenze.

funzionari indagatiA proporre la sciagurata operazione finanziaria è l’istituto di credito Intesa San Paolo alla società immobiliare Finimotors, proprietaria dei locali in cui si trova la concessionaria. L’investimento su questi titoli era in realtà come giocare un terno al lotto. Finimotors, oltre ad essere proprietario dell’immobile gestiva anche la concessionaria, quando avvenne la sottoscrizione dei derivati in questione. Diversi i finanziamenti che aveva richiesto per investire nella costruzione dei locali necessari per ampliare la propria attività. Ma l’investimento sbagliato, invece che fornire dei rendimenti importanti, in grado di sostenere i finanziamenti richiesti, si trasforma in un buco nero che dal 2007 al 2015, arriva ad ammontare ad un milione e 200mila euro.

Davanti a questa continua emorragia i titolari della immobiliare-concessionaria si rivolgono agli avvocati  Marco Giunti e Silvia Gennari a cui chiedono di capire cosa fosse possibile fare per annullare l’effetto devastante di quei derivati.

Davanti al giudice

Intesa San Paolo non presta il fianco al tentativo di una soluzione bonaria proposta dai due legali; l’alternativa inevitabile è il giudizio davanti al Collegio Arbitrale di Torino. La sentenza è la condanna della banca.

tribunale pordenone«L’istituto di credito non aveva effettuato gli avvisi prescritti dalla legge a tutela dell’investitore sul rischio degli investimenti effettuati – spiegano alla cronista de Il Tirreno gli avvocati Giunti e Gennari -, né aveva provveduto a raccogliere la documentazione e le dichiarazioni che l’investitore avrebbe dovuto fare in merito alla consapevolezza dei rischi delle operazioni finanziarie. In sostanza tutto fu fatto passare colpevolmente sotto silenzio».

Nessuno aveva quindi informato consapevolmente dei rischi che correvano gli investitori. Dopo 4 anni di battaglia legale, di presentazioni di carte e contro-carte, dopo analisi e contro-analisi, il Collegio Arbitrale, condanna Intesa San Paolo ad un risarcimento, dei 112mila euro investiti, annullando gli effetti del danno finanziario di 1,2 milioni di euro provocato dai derivati.

Affidarsi ad un esperto in materia

Vincere contro le banche è dunque possibile, l’azienda risarcita. L’unica grande attenzione che bisogna avere è affidarsi fin dal primo momento a un avvocato notoriamente esperto in questa materia molto tecnica.

Non è mai una perizia di parte a vincere una causa, bensì soltanto e unicamente un avvocato capace e molto esperto.

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