Vittima di un istituto bancario.
Un’azienda cita in giudizio una banca per applicazione di interessi usurari e anatocismo. Il Tribunale di Agrigento accoglie parzialmente la domanda dell’azienda, condannando l’istituto bancario a risarcire parte dei danni richiesti.
Interessi usurari e anatocismo
Un’azienda cita in giudizio un noto istituto bancario. La motivazione risiede in una richiesta di risarcimento danni da parte dell’azienda verso la banca. La causa è l’applicazione di interessi usurari e anatocismo su alcuni conti correnti in corso tra le due parti.
Precisamente: viene richiesto il risarcimento di euro 91.598,80 di somme versate non dovute, oltre danni pari a 1.700.000,00. Infine viene richiesto alla banca anche il risarcimento delle spese di lite. Da parte sua, la banca richiede invece un importo di euro 122.992,53, oltre la copertura delle spese di lite.
Esaminate le richieste di entrambe le parti, il Tribunale di Agrigento inizia a indagare sui conti correnti nominati dalle parti, tramite un CTU contabile. Prima di tutto, bisogna specificare che la banca lamenta la mancanza di alcune documentazioni relative a dei pagamenti, dovute a delle censure. Affermazione poi confermata dalle indagini. Tuttavia le documentazioni mancanti non sono sufficienti a respingere la domanda dell’azienda, poiché è comunque possibile calcolare gli estremi dei tassi di interessi e la presenza di eventuale anatocismo. Infatti queste documentazioni non mostrate fanno parte di una censura disciplinata dalla legge, per cui motivata.
Così è stata rilevata la presenza di superamento dei tassi soglia in alcuni trimestri di pagamento, che si configurano in accertata usura bancaria.
Per questo motivo la domanda di risarcimento di danaro pagato indebitamente dall’azienda è stata accolta. Respinta invece la richiesta di danni, poiché generica e non sufficientemente motivata. Respinta anche la domanda fatta dall’istituto bancario.
La decisione finale del Tribunale
Il Tribunale di Agrigento, dopo aver svolto le opportune indagini, ha così deciso:
- Condanna la banca al risarcimento di euro 36.072,58, oltre interessi legali sulla sorte capitale a far tempo dalla domanda al saldo effettivo.
- Rigetta la domanda riconvenzionale svolta dalla banca nei confronti dell’azienda.
- Condanna la banca al risarcimento di metà delle spese di lite, pari a euro 3.555,00.
Le anomalie bancarie sono una questione sempre più presente
Purtroppo i problemi relativi ad anomalie bancarie ed anatocismo continuano ad essere sempre più diffusi nel panorama italiano. Ma bisogna combattere l’illegalità.
Un importante esempio di persona che si è opposta alle banche riguarda l’ex sciatore italiano Giuliano Besson, ora imprenditore.
Fonte: Sentenza n. 1516/2016 pubbl. il 18/10/2016 RG. n. 2860/2014