Usura New Concept Advisory

Ancora una vittima dell’usura bancaria.

Un’azienda di gestioni immobiliari è vittima di usura da parte di un istituto bancario. Il Tribunale di Torino condanna la banca a risarcire le spese di lite e accoglie la domanda di accertamento, relativa a un conto corrente.

I dettagli del caso

Un’azienda di gestioni immobiliari è coinvolta in una causa civile con un noto istituto bancario. La parte attrice lamenta la mancanza di documentazioni sufficienti, atte a dimostrare la veridicità delle richieste fatte dalla banca. Richieste che si configurano in tassi d’interesse ben oltre quelli soglia, per cui usurari. Per questo motivo richiede un risarcimento danni. Tuttavia la questione non è così semplice.

Infatti i contratti relativi al conto corrente preso in causa fanno riferimento a una società precedente, che poi si è trasformata in un’azienda immobiliare. Per questo motivo la banca afferma di non aver mai intrattenuto rapporti con la nuova società formatasi. Ma qui inizia a diventare dubbio il comportamento della banca.

Se non era a conoscenza di questo cambiamento di società, come mai sollecitava i pagamenti alla nuova azienda formatasi e non alla precedente? Così si inizia a presupporre una condotta contraria alla “buona fede”, attuata dalla banca. Rimane comunque non accettabile la richiesta di ripetizione d’indebito, poiché la documentazione contrattuale non è sufficiente a permettere una verifica completa del caso.

E’ stata invece accolta la domanda di accertamento del saldo ed è stata resa nota l’oggettività dei tassi usurari applicati dalla banca: poiché superiori a quelli previsti dalla legge. In totale sussistono euro 36.294,80 di addebiti per interessi e commissioni non validamente pattuiti, di cui euro 3.530,25 per anatocismo non consentito.

La conclusione della sentenza

Il Tribunale di Torino si è definitivamente pronunciato, decidendo che:

  • Dichiara inammissibile la domanda di ripetizione d’indebito relativamente al conto corrente.
  • Accoglie integralmente la domanda di accertamento svolta da parte attrice in relazione al medesimo conto corrente e, per l’effetto:
  • Dichiara “non dovuti” euro 36.294,80 in relazione al rapporto di conto corrente, nonché altro interesse convenzionale.
  • Condanna la banca a rimborsare la società per le spese di lite, pari a euro 7.254,00 per compenso professionale eD euro 518.00 per esborsi.

L’usura è una minaccia che va punita

Ancora una volta assistiamo a un atteggiamento illecito attuato da un istituto bancario. Che non si fa scrupoli nel richiedere somme di denaro non dovute ai propri clienti.

Bisogna reagire all’usura e l’unico modo per farlo è affidarsi agli esperti in materia. Ricordatevi di informarvi sempre circa la vostra situazione bancaria.


Fonte: Sentenza n.5265/2016 pubbl. il 03/11/2016 RG n. 32008/2015 Repert. n. 13094/2016 del 03/11/2016