Storia di una lotta contro le banche

La storia dell’imprenditore ternano Giuseppe Alunni è quella di una lotta contro le banche per la sopravvivenza della propria impresa. L’uomo ha anche scritto un libro che racconta le proprie vicissitudini dal titolo decisamente esplicito: “Salvarsi dalle banche”.

La storia di Alunni

giuseppe-alunniCome ogni imprenditore Alunni, impegnato nel campo delle forniture industriali, mantiene rapporti con le banche. Le sue sfortune si materializzano nel momento in cui una di queste, quella di riferimento, contesta le dimensioni del fido concessogli e l’eccessiva lentezza del rientro dei crediti. Questo provoca un aggravio di costi per l’indebitamento dell’azienda verso la banca, anche se l’attività prosegue perseguendo utili a fine anno.

Anelli cerca di analizzare la propria situazione, attraverso un perizia su conti e mutui, scoprendo che i suoi guai sono appunto di natura finanziaria e non strutturale di un’azienda che comunque sta andando bene. Per cui cerca di tagliare dove può, senza imballare il motore della propria attività e cerca di rientrare il più possibile dalle situazioni debitorie, in modo da esser così esposto il meno possibile. La perizia analizza tre leasing, quattro mutui e dodici rapporti, fra conti correnti e anticipi di fatture e ricevute bancarie, che presentano tutti qualche magagna.

L’uomo non ci sta e prende contatto con chi lo può aiutare nella sua attività di contrasto a questa azione da parte delle banche, passando così al contrattacco e paventando alle banche gli estremi per un’eventuale denuncia per reati come l’usura bancaria. Ora si trova in trattativa proprio con alcuni istituti che vorrebbero evitare di arrivare a dei contenziosi legali, perché sanno benissimo che per loro non sono affatto convenienti.

Minacce e angherie

Ma questa sua lotta contro le banche non è stata certo una passeggiata. Alunni ha infatti dovuto affrontare situazioni spiacevoli. Si tratta di comportamenti perpetrati dalle banche che lo hannno messo in difficoltà in questa sua battaglia: dall’iscrizione a sofferenza, alla segnalazione alla centrale dei rischi, passando per la revoca dei fidi.

Affidarsi ad esperti e diffidare dai ciarlatani

Anche Anelli raccomanda a chi si trovasse in queste, o in simili condizioni, di “rivolgersi ad un avvocato specializzato in materia, sempre guardandosi da soggetti che già fanno mercato, come procacciatori, venditori di perizie, imbonitori, profeti dell’antiusura, che fanno firmare contratti capestro ai malcapitati”.

salvarsi-dalle-bancheL’attenzione a chi ci si rivolge per la tutela dei propri interessi è fondamentale anche secondo Anelli. Lui stesso, infatti, definisce “loschi figuri che intercettano vittime di usura, le raggirano con false prospettive di recupero, chiedono somme assurde sul recuperato che garantiscono con illusorie assicurazioni. Salvo poi tirarsi indietro quando la persona, già vessata, è a corto di denaro per difendersi, avendo mal speso gli ultimi soldi per strumenti peritali poco solidi. Le esche sono spesso procacciatori poco seri, mezze figure, ex mediatori finanziari con pregressi non limpidi nel campo bancario”.

Nel contempo, come lui ammette, esistono però anche studi legali seri e periti altrettanto seri, che affrontano con la dovuta competenza e passione queste situazioni, sempre più riconosciute anche attraverso sentenze giudiziarie che danno ragione ai clienti delle banche vessati

Il modus operandi per riappropriarsi dei propri soldi è quella di agire prima su quelle banche che risultano esser meno strategiche per la propria attività, cominciare a recuperare questi fondi prima di intraprendere una lotta contro le banche determinanti per la vita della propria azienda.

Tutelate nella maniera corretta i vostri risparmi

Lo ricordiamo sempre, a margine delle storie che vi proponiamo, di affidarvi a legali esperti, a chi conosce la materia, a chi già ha vinto contro le banche perché sa come affrontarle.

Oggi ancor di più, queste parole assumono un valore diverso e maggiore, perché confermate da chi è stato vittima in prima persona di questi comportamenti e di queste richieste da parte delle banche.

 

 

 

 


Fonte: Il Cambiamento