Salvabanche New Concept Advisory

Un’importante messaggio di speranza.

Il vescovo di Arezzo si esprime sulle persone che hanno perso denaro a causa del decreto Salvabanche. Parole molto toccanti e profonde, che incitano i fedeli a restare uniti e ad aiutarsi fra loro, specialmente in questo periodo di crisi.

L’unione contro le persone bisognose

Non sono passate inascoltate le parole del vescovo di Arezzo sugli azzerati del Salvabanche, pronunciate dal pulpito della cattedrale in occasione della messa di Natale. Di seguito parte del testo del discorso del vescovo Fontana a proposito di Banca Etruria. Ricordiamo che la Procura di Arezzo ha ricevuto circa 500 denunce riguardanti questo istituto bancario.

Questa Terra Aretina provata nel suo sistema economico non si perderà, se saprà valorizzare la capacità di agire insieme, a partire dalla voglia di accorgerci delle necessità dei più poveri e dei meno fortunati. Prima viene comunque la giustizia. E’ necessario che i principi che valsero per salvare i risparmi degli altri siano rispettati anche quando si tratta dei diritti dei poveri aretini. Le forme non tocca alla Chiesa indicarle, ma non taceremo finché non sarà rispettato il diritto di questa città. Abbiamo parlato senza timore quando mancavano esempi di interventi a risanare i danni arrecati ai più semplici, che senza malizia e calcolo speculatorio, si erano fidati: non cessi ora l’impegno di chi si presenta pronto ad agire secondo giustizia ed equità”.

Il ruolo dei cristiani

Dal testo integrale, il Vescovo continua a spiegare il ruolo dei cristiani:

Non basta l’economia ad assicurare una vita felice. Occorre recuperare la gioia dei nostri bambini e la pace tra i popoli. Abbiamo anche bisogno di maggiore coesione sociale, evitando il continuo scontro tra chi ha opinioni diverse sulle questioni che caratterizzano la vita sociale della nazione e della gestione della cosa pubblica.

Ai cristiani tocca oggi la profezia della speranza: a noi tocca ripetere a tutti di non disperare. Dio non ha abbandonato l’uomo. Sarà possibile trovare vie diverse, purché non ci arrendiamo di fronte al crollo del sistema culturale che si è affermato nei decenni in mezzo a noi, nei mezzi di comunicazione di massa, nell’opinione prevalente dei centri di potere.

Il Vangelo che è la fonte della nostra identità cristiana torna a dire anche a questa generazione che Dio ha fatto di più che ascoltare le nostre preghiere. E’ venuto in mezzo a noi. Gesù, il Figlio di Dio ha voluto essere anche il figlio dell’uomo: Dio come il Padre, prima che esistessero i secoli, ha voluto nel tempo essere un essere umano, come sua madre, S. Maria. Come gli Angeli ai pastori di Betlemme, anche noi tornano a dire dire: non temete, non vi perdete d’animo. I tempi difficili che viviamo ci chiedono la profezia: La nostra umanità non è abbandonata.

Il nostro compito di cristiani è raccontare a tutti la sua misericordia.”

La via del Vangelo

Concludendo, Fontana propone grande solidarietà verso le vittime di questo decreto:

“È come il suo sigillo, la somiglianza al Padre, che ci fa riconoscere come suoi figli. Le generazioni di questa Arezzo cristiana seppero dare spazio significativo alla solidarietà.” E ancora:”Arezzo cristiana, coraggio! E’ tempo di muoverci per riproporre a tutti il modello incantato ed efficacissimo del Vangelo. La via sicura di civiltà che i nostri Santi hanno insegnato al mondo intero.”

Parole molto toccanti e profonde quelle del Vescovo, che sicuramente aiutano a donare nuova speranza alle vittime di questo decreto.

Anche la Chiesa si schiera contro le banche

Le parole del Vescovo Fontana mostrano che anche la Chiesa si mostra comprensiva verso i recenti avvenimenti che hanno azzerato i risparmi di tante persone bisognose.

Un avvenimento che colpisce tutti i settori e che mostra come le persone debbano reagire contro le ingiustizie attuate dalle banche verso i propri clienti. Ed è per questo motivo che i cittadini di Arezzo sono scesi in piazza per protestare contro questo decreto.


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