L’unione di due Bcc
Due istituti si fondono per formare la Banca di Ancona e Falconara Marittima. Entro fine anno la banca cambierà concretamente nome in tutte le filiali.
I vantaggi della fusione
La Banca di Ancona e la Bcc di Falconara si uniscono per dare vita a un unico istituto di credito. Già deliberato l’atto di indirizzo da parte dei rispettivi consigli, l’iter dovrebbe portare a fine anno con la costituzione del nuovo soggetto. Si chiamerà Banca di Ancona e Falconara Marittima. Per i correntisti, al di là del nome, non cambierà nulla. 13 filiali tra in 10 Comuni della provincia di Ancona.
In un territorio che conta 435.000 abitanti e 38.000 imprese. La nuova banca parte da 15.395 clienti per una raccolta da 468 milioni di euro e impieghi per quasi 400 milioni. Un patrimonio di 42 milioni di euro. “Entrambe le banche – spiega Luigi Giulietti, presidente di Ancona – hanno dimensioni e strategie analoghe che dovremmo continuare a sostenere”. Nel mezzo della decisione c’è tutta la grande riforma nazionale delle Banche di Credito Cooperativo.
La risposta alla crisi
“Questa è una risposta indiretta a Bankitalia” commenta Bruno Fiorelli, presidente della Federazione marchigiana delle Bcc, organismo che ha dato il suo benestare al matrimonio falcodorico. “Le due banche affronteranno meglio la situazione di crisi. Abbiamo lo scopo di fare un banca più coesa e dobbiamo provare a razionalizzare certe situazioni per reggere il mercato. Mi auguro che presto si dimentichi da dove venivamo, due realtà, per pensare a dove stiamo andiamo, una banca più forte”.
Unione salutata positivamente da Emanuele Lodolini, parlamentare e membro della Commissione Finanze della Camera. “I numeri del nuovo soggetto bancario sono interessantissimi. Il sistema bancario vive un momento di grandi cambiamenti. Quello delle Banche di Credito Cooperativo in particolare, ha avviato da tempo una discussione al proprio interno. Discussione che ha ispirato la legge di riforma alla cui discussione intervenni in Aula convinto della necessità di preservare e rafforzare un modello vincente e un modo di fare banche etico e costruito per guardare alle esigenze locali”.
Una fusione vincente
Questa fusione sarà sicuramente un apporto positivo per le 2 banche e i clienti che ne fanno parte. Perché ricordiamo che un’azienda funzionante porta solo benefici.
Al contrario se una banca fa scelte sbagliate, si ritrova in crisi. Come Monte dei Paschi dei Siena, che ha avuto una storia travagliata.