Una frode fiscale da diverse migliaia di euro
La Guardia di Finanza di Trieste ha confiscato dei beni a un cittadino sloveno. L’accusa è quella di frode fiscale, attuata con la collaborazione di due amministratori di società vicentine.
La vicenda
Trieste. Dopo un’accurata indagine svolta dalla Guardia di Finanza di Trieste, sono stati confiscati dei beni a un cittadino sloveno. Precisamente si parla di un appartamento dal valore di circa 200.000 euro e un conto corrente su cui sono depositati 40.000 euro. La condanna è stata severa, ma giusta: 1 anno e 11 mesi di carcere, per il reato di frode fiscale di circa 300.000 euro.
Dopo la sentenza del Tribunale di Gorizia, le forze dell’ordine hanno proceduto alla confisca dei beni dello sloveno, condannato per riciclaggio, per somme equivalenti al giro di denaro che ha effettuato. Per questo hanno sequestrato l’appartamento di Gorizia e i 40.000 euro del conto corrente. Somme che ora faranno parte del patrimonio dello Stato e saranno gestiti dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata.
L’accusato in passato gestiva un’impresa di materie plastiche e aveva aperto diversi conti correnti in cui effettuava transazioni sospette. Versamenti di molti assegni bancari e prelievi di somme elevate.
La GdF ha scoperto che questi assegni avevano uno scopo ben preciso. Quello di far perdere le tracce di denaro ottenuto tramite frode fiscale da due amministratori di una società del vicentino. I due amministratori sono stati poi condannati, sempre per frode fiscale, dal Tribunale di Vicenza.
Ricordatevi che la legge punisce chi commette reati e illegalità.
Gli illeciti sono sempre puniti
Questa vicenda dimostra che il riciclaggio di denaro è un attività illegale che va punita. Giuste le condanne per il cittadino sloveno e i due amministratori di società vicentine.
A Maierato invece è stato commesso un altro illecito, ovvero quello di appropriazione indebita. Caso che ha coinvolte 16 persone.
