Usura: tremano dirgenti MPS

Innalzare oltre la soglia consentita gli interessi passivi attraverso una serie di conti nominalmente indisponibili. È questa l’operazione di usura denunciata a carico della banca Monte Paschi di Siena dalla società Prodotti conservati di Attianiese Pasquale spa di Scafati, che portato la magistratura a indagare i vertici della banca toscana.

Attraverso la consulenza di un perito esterno, chiamato in causa da un avvocato capace di intuire la situazione di irregolarità,  è stato dimostrato, come riporta il quotidiano La Città di Salerno dello scorso 13 gennaio, che l’unico conto relativo alla società nel quale avvenivano movimentazioni era quello principale, ma i tassi di interesse sulle singole transazioni venivano applicati anche agli atri conti che facevano capo all’azienda campana.

usuraLa perizia ha dimostrato che, fra il 1998 e il 2010, periodo nel quale la Attienese si è appoggiata al Monte dei Paschi, l’azienda è arrivata a pagare tassi di interesse decisamente oltre la soglia consentita per legge, anzi, alcuni addirittura fino al 25%, sui singoli trimestri. Considerato il volume di affare e quindi di soldi che l’azienda ha movimentato in circa 12 di rapporto con l’istituto bancario è facile quindi immaginare il danno economico subìto e quantificato in oltre 373mila euro di interessi non dovuti  dal titolare dell’azienda, che ha avuto il coraggio e anche la lungimiranza di denunciare questa situazione e di farsi assistere da professionisti seri e preparati in una materia di difficile e delicata gestione come l’anatocismo bancario.

Sono decisamente pochi gli imprenditori capaci di ribellarsi a questo sistema, che li vede spesso inconsapevolmente oppressi. In questo caso rivolgersi all’autorità giudiziaria ha portato alla denuncia da parte della procura di ben 10 dirigenti dell’istituto bancario, per i reati di anatocismo e usura.