Lite temeraria: condannata Unicredit

UNICREDIT

Lite temeraria fatale a Unicredit. Un commerciante pescarese nel settore della pelletteria si è ribellato ad una ingiusta richiesta di pagamento. Il Tribunale gli ha dato ragione: azzerato il debito e condannata la banca a pagare la differenza al commerciante.

Così è finita molto bene per il negoziante di Pescara, nel settore della pelletteria, che qualche anno fa si era visto chiedere con una minacciosa raccomandata da Unicredit. La banca chiedeva infatti il rientro immediato del saldo del conto di 37mila euro.

Come riporta il quotidiano Il Centro dell’edizione di Pescara, il commerciante ha citato in giudizio la banca e in febbraio di quest’anno la sentenza.

Nessun debito. Sul conto corrente c’erano più di 38 mila euro di interessi ultralegali, anatocistici, commissioni e spese non dovute.

Il Tribunale di Pescara ha applicato la legge e ha condannato la banca a pagare la differenza di 1.471 euro al commerciante, oltre alle spese per € 7mila e € 15mila per lite temeraria.

Giustizia è fatta dunque. Le banche continuano a chiedere soldi non dovuti e se il correntista agisce in giudizio, continuano a perdere.

In questo caso la banca ha resistito in giudizio con malafede, sapendo benissimo che quei soldi non erano dovuti ed è perciò che il Tribunale l’ha condannata anche ai danni per lite temeraria.

Come agire?

In questi casi, troppo spesso, si è schiacciati dalla paura dello strapotere delle banche. Necessario, invece, mantenere la lucidità e, soprattutto, rivolgersi ad avvocati esperti della materia, perché come è dimostrato da questo e da altri casi le cause contro le banche si possono vincere.

Redazione New Concept Advisory