Banche esuberi disoccupazione New Concept Advisory

Migliaia di posti persi

Migliaia di tagli al personale delle banche. 17.000 esuberi confermati negli ultimi mesi, ma anche altri licenziamenti sono stati fatti in passato.

Tagli enormi per far fronte alla crisi del sistema bancario

Dei mesi di fuoco per le banche e, sopratutto, per i dipendenti di filiale. Licenziamenti a profusione, a causa di crisi bancarie e chiusure di molte filiali. Un’analisi di First Cisl ha mostrato dei dati sconcertanti: in solo 6 mesi e mezzo, da gennaio a luglio, sono stati confermati oltre 17.500 licenziamenti.  Secondo Giulio Romani, segretario generale, si sta assistendo a una vera e propria “ecatombe occupazionale”. Il motivo di questa escalation di esuberi è dovuta a molti fattori, che si possono tradurre in un riassetto delle banche. Dalla fusione delle banche venete a Intesa fino alla ripresa di Unicredit. Ogni istituto ha attuato le manovre necessarie per restare in piedi.

Mps futuro New Concept Advisory
Il futuro di Mps. Tra nomi per il cda e trasferimenti di personale

Questa situazione ha colpito, in linea di massima, quasi tutti i gruppi bancari italiani. Però, sono i colossi a registrare un numero di licenziamenti consistente. Unicredit infatti, per far fronte alla propria ricapitalizzazione di diversi miliardi, ha sottoscritto 3.900 uscite. Quasi 4.000 lavoratori a casa in pochi mesi. Una vita cambiata totalmente: dalla sicurezza di un lavoro di prestito presso una banca, a dover rientrare a casa.

Intesa Sanpaolo, dal canto suo, ha già provveduto a licenziare 1.000 dipendenti. Entro 60 mesi, confermate altre 3.000 uscite.  Oltre 700 lavoratori, invece, sono in una situazione di stallo. Da confermare la loro posizioni “entro breve” altrimenti si rischiano ulteriori licenziamenti a vuoto.

Uno sguardo al passato: altri licenziamenti

Monte dei Paschi sta attuando una ristrutturazione interna della banca. Circa 5.500 gli esuberi in corso per mettere in atto il piano industriale per la ripresa. Ora è in corso una battaglia accesa tra sindacati e membri di spicco di Mps, per trovare una soluzione che salvaguardi entrambe le parti. Tuttavia, sembra ormai certo che almeno 1.200 dipendenti torneranno a casa entro fine anno.

Questi sono i dati più recenti ma se si guarda al passato ci sono stati grossi licenziamenti. Banca Marche ha liquidato 270 persone, Carichieti 69 e Banca Etruria 20. Esuberi utili per far fronte all’integrazione in Ubi. Cariferrara ha poi dovuto confermare circa 340 uscite, per far fronte all’acquisizione dell’istituto da parte di Bper. Carige anche rientra nella mischia, dopo una previsione di 900 uscite entro breve termine. Ultima della lista è Popolare di Bari, con 500 tagli. Ancora in bilico la situazione del personale di Casse di di Rimini, San Miniato e Cesena, banche in cui sono previsti, in totale, oltre 300 licenziamenti. Uno scenario, quello delle banche italiane, completamente in crisi.

Non c’è più sicurezza di un posto fisso negli istituti, quindi fate attenzione al percorso che vi siete scelti per la vostra carriera.

Non bisogna farsi piegare dalle banche

Questa analisi dimostra come gli istituti di credito non si preoccupano minimamente dei propri dipendenti e clienti. Grandi licenziamenti, fusioni e richieste di aiuto dallo Stato sono le loro priorità. Nessun interesse, invece, per chi ha perso il proprio lavoro o i propri risparmi. Una vergogna.

Non fatevi intimidire dagli atteggiamenti minacciosi delle banche. Reagite e fate rispettare i vostri diritti. Se avete problemi nei vostri conti, contratti finanziari o mutui, chiamateci: 0375-833181. Abbiamo i mezzi necessari per intervenire.


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