Gli istituti di credito generano la crisi in Italia
Bankitalia mostra come il nostro Paese sia dipendente economicamente dalle banche e dalle loro pessime scelte. Una situazione che riflette la crisi attuale che stiamo vivendo.
Un sistema bancario che non funziona
Il presidente di Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha esposto la relazione annuale sullo stato della finanza italiana in data 31 maggio 2017. Purtroppo, ciò che è venuto fuori non è stato particolarmente positivo.
Vengono individuate due cause che attualmente tengono l’Italia in uno stato di crisi. Il debito pubblico e i tanto agognati crediti deteriorati. “Le conseguenze per l’Italia della doppia recessione si sono manifestate in tutta evidenza su due variabili, profondamente diverse per natura e per entità. Il debito pubblico e i crediti deteriorati delle banche. Si tratta di due fattori di debolezza, che riducono i margini di manovra dello Stato e degli intermediari finanziari. Entrambi rendono vulnerabile l’economia italiana alle turbolenze sui mercati e possono amplificare gli effetti delle fluttuazioni cicliche“.
Ma cosa sono i crediti deteriorati? In poche parole, si configurano come i soldi che i privati chiedono alle banche e poi non riescono a restituire. Un sistema che crea livelli di debiti indicibili e porta le persone a situazione del tutto fuori controllo. Quindi possiamo ammettere tranquillamente che l’attuale sistema bancario contribuisce in larga scala alla tragica situazione economica italiana. Questo perché, tramite la non restituzione dei prestiti alle banche, si viene a generare un debito sia pubblico che privato che non sarà mai restituibile.
I metodi per creare denaro
Nel dettaglio, nello Stato italiano il denaro viene generato in due modi. Il primo è attraverso la creazione di fondi da parte dello Stato, attraverso spese pubbliche. Il secondo metodo è attraverso il sistema bancario. Però c’è da individuare un’importante differenza tra queste due metodologie di creazione di soldi. Il primo, infatti, non genera debito mentre il secondo, a causa dei tassi maggiorati sugli interessi, crea continuamente debito.
Ora, secondo le stime, solo il 0,3% del denaro viene generato dallo Stato, il resto (ovvero il 99,7%) è creato dalle banche. Immaginate quanto debito possa creare una situazione del genere. Praticamente è come un pozzo senza fondo: più si va avanti, più non si vede la sua fine. Per questo motivo l’Italia è in piena crisi e la ripresa diventa sempre più complessa.
L’unica maniera per ribaltare e capovolgere completamente questa situazione è ridurre drasticamente i prestiti fatti dalle banche e aumentare i soldi prodotti dallo Stato. Solo così, con il passare degli anni, si può avere una speranza di uscire da questo stato di sofferenza economica. Questo è ciò che ha mostrato Bankitalia e che vuole cambiare.
La soluzione è una maggiore vigilanza
Le dichiarazioni di Visco mettono in chiaro come l’Italia sia schiava delle banche. L’unico modo per incentivare una ripresa è ridurre i prestiti degli istituti di credito e favorire l’utilizzo del denaro di Stato.
Ricordiamo che le banche italiane sono viste come una vera e propria minaccia, secondo l’Europa. Sarà necessario un maggior controllo in futuro, per evitare la creazione di ulteriori crediti deteriorati.
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