banca etruria new concept advisory

Banca Etruria porta al lastrico una famiglia.

L’istituto di credito revoca improvvisamente due finanziamenti fatti dalla famiglia Antoni, che erano sempre in regola coi pagamenti. Nel 2017 saranno costretti ad abbandonare casa, senza alcun reddito. Questa è, in sintesi, la triste storia che stiamo per raccontarvi.

Una filiale che non vuole sentire ragioni

La Banca Etruria ha letteralmente messo in ginocchio la famiglia Antoni di Arezzo. Nel 1999 Daniele Antoni, imprenditore nel settore dell’informatica, insieme alla moglie Elsa, acquista un appartamento di 100 metri quadri. Come molti molti prima di lui, per l’acquisto chiede a Banca Etruria un mutuo da 120.000 euro, con rate semestrali. Nel 2008, a causa della crisi, Antoni chiede alla banca un altro finanziamento da 200.000 euro e accetta di ipotecare la casa. Antoni spiega che: “Per entrambi i finanziamenti siamo sempre stati in regola con i pagamenti”.

Ma nel 2009 arriva la tragedia. Banca Etruria invia due raccomandate che impongono il rientro immediato dei due finanziamenti. La motivazione data dalla banca sarebbe la presunta decadenza del beneficio del termine per una rata scaduta: un totale di 223.000 euro. La direttrice della filiale di Arezzo, Marina Bondi, non vuole sentir ragioni.

La triste conclusione

Ecco che inizia il calvario per la famiglia Antoni. L’azienda del marito fallisce nel 2010. Poi il pignoramento della casa. L’appartamento va all’asta e viene venduto per 109.000 euro, la metà del suo valore di mercato. Antoni non demorde e denuncia Banca Etruria per truffa, estorsione e usura. Ma non serve a niente. In questi giorni l’epilogo. Il giudice delle esecuzioni immobiliari decide per il trasferimento del bene al vincitore dell’asta. Entro il 19 gennaio 2017 gli Antoni dovranno lasciare la loro casa e si ritroveranno in mezzo alla strada senza alcun reddito.

Bisogna lottare contro le ingiustizie

Ecco perché è importante affidarsi agli esperti.

In situazioni gravi come queste, spesso la normale conoscenza delle leggi non è sufficiente a convincere un giudice della ragione dei correntisti. Sempre più spesso si assiste a sentenze prive di equità causate dalla difficoltà nel far capire dove sta l’illecito e perché va punito. In questi casi, la scelta del professionista a cui affidarsi è essenziale per ottenere i risultati sperati.

Non bisogna darla vinta alle banche, che non si preoccupano delle esigenze dei propri clienti e arrivano perfino a estorcere tutti i loro averi. Per combattere questi atteggiamenti scontrosi ed illegali è sempre necessario affidarsi agli esperti in materia, che con le loro precedenti vittorie hanno garantito il rimborso ai correntisti. Ricordatevi sempre di mettervi in mani sicure.


Fonte