Voleva soldi dal cliente, condannata per interessi illegittimi

Chiude il conto e chiede al cliente 33mila euro di interessi illegittimi. Ma Unicredit non fa i conti con il giudice, che la condanna invece a risarcire il proprio ormai ex-cliente con 23mila euro.

La storia

Il commerciante di Pescara, impegnato nel settore pelletteria e valigeria, aveva aperto un conto corrente con la Rolo Banca 1473, in seguito assorbita da Unicredit, nel 2000. Durante il rapporto commerciale fra le parti, al correntista sono stati illegittimamente imputati interessi passivi, sperse, commissioni e costi che non avevano alcun senso di esistere. Il cliente aveva così contestato queste illegittimità, senza però ottenere alcuna modifica e nessun adeguamento del contratto da parte della banca.

unicreditPer tutta risposta l’istituto bancario aveva interrotto unilateralmente il contratto che legava le due parti nel 2006, rivendicando nei confronti del commerciante oltre 33mila euro, giustificandoli in termini di saldo passivo.

A questo punto il cliente ha mosso causa alla banca, chiedendo che fossero accertati e dichiarati gli interessi passivi dei quali aveva subìto l’applicazione. Non solo, l’uomo denuncia anche l’applicazione delle commissioni di massimo scoperto, gli oneri e i costi non contrattuali chiedendo così la rideterminazione del saldo, aggiungendo una richiesta danni per esser stato segnalato indebitamente alla Centrale dei Rischi.

Dal canto suo la banca negava che in passato il commerciante avesse contestato in qualche modo le operazioni e le varie spese e gli addebiti operati da parte di Unicredit stessa. E anche la clausola della variazione delle condizioni del contratto, imposta unilateralmente, era comunque ritenuta legittima dai legali dell’istituto bancario, che quindi non accettavano la tesi dell’addebito da parte della banca di interessi illegittimi.

La sentenza

Il Tribunale di Pescara, nella persona del giudice Sergio Casarella, accoglie le ragioni del commerciante, difeso dall’avvocato D’Alicandro.

tribunale-pescara banca rinfondera
Il Tribunale di Pescara

La consulenza tecnica ordinata dal giudice ha ridefinito e ricalcolato i rapporti bancari con le condizioni antecedenti alla variazione unilaterale apportata dalla banca nel luglio del 2000. Da ciò è emerso che, attraverso l’applicazione di interessi illegittimi e delle spese non dovute, nel momento della recessione del contratto il correntista vantava 1.471 euro di credito nei confronti della banca e quindi non era in debito di 33mila euro.

A questo punto la condanna emessa dal giudice ha decretato il rimborso al cliente di questa cifra, a cui si aggiungono 6.850 euro di spese legali a cui si aggiungono 15mila euro per responsabilità aggravata dalla banca.

Affidarsi agli esperti

Questo è un altro caso in cui il cliente ha avuto ragione della banca, perché aveva delle ragioni da vendere. Ma per far valere i propri diritti non basta denunciare una banca.

Per vincere contro una banca è necessario affidarsi a chi le banche le ha già battute e lo ha fatto più di una volta. Solo affidando la propria tutela legale nelle mani di chi sa trattare questa materia si può avere la possibilità di riuscire a vincere contro una banca.

 

 

 

 


Fonte: Il Centro