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Una svolta nello scandalo del crac di Parmalat

Dal Tribunale di Parma, arriva una novità nel caso della crisi di Parmalat, che ha coinvolto molte banche. Nove funzionari assolti perché “il fatto non sussiste”.

Assoluzione dei reati per nove banchieri

Un filone di inchiesta che riguarda il colosso Parmalat. Un crac, avvenuto nel 2003, di cui si stanno occupando le Autorità del Tribunale di Parma. Fino a pochi giorni fa, coinvolte moltissime figure legate alle banche Deutsche Bank e Morgan Stanley. Arrivate, a sorpresa, nove assoluzione per nove ex manager degli istituti. Ricordiamo che erano sotto accusa per concorso in bancarotta e usura.

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Nel dettaglio, il Tribunale ha assolto gli imputati Paolo Basso, Carlo Pagliani, Salvatore Orlacchio, Raffaele Coriglione, Stefano Corsi, Carlo Arosio, Giorgio Di Domenico, Marco Pracca e Tommaso Zibordi. Le accuse mosse non sono accettabili “perché il fatto non costituisce reato” e “perché il fatto non sussiste”. Un capovolgimento della vicenda, che mostra il disappunto delle persone che hanno perso molti soldi a causa della caduta dell’azienda.

Ricordiamo che, nel procedimento, erano indicate come responsabili civili quattro banche, due del gruppo Morgan Stanley e due del gruppo Deutsche Bank. Ancora non sono state rese pubbliche le motivazioni dettagliate di questa maxi assoluzione. Si dovrà attendere il deposito delle sentenze, che avverrà dopo 90 giorni.

Giuseppe Amara, pm che si è occupato del caso, aveva formulato l’anno scorso le condanne verso questi imputati, che poi sono stati assolti. Pene che andavano dai 3 ai 5 anni di reclusione, ma all’improvviso tutto tace. Al centro del processo, alcune operazioni che risalivano al 2003, a pochi mesi dal crac del gruppo agroalimentare. Queste operazioni avrebbero aggravato e facilitato il fallimento della società.

La ricostruzione dei fatti

Una storia di derivati e bond. Tutto inizia nel 2003, quando Deutsche Bank avrebbero erogato a Parmalat 23 milioni di premi su contratti derivati. Questi contratti, a causa anche del tasso usurario presente all’interno di essi, hanno portato l’azienda ad avere oltre 51 milioni di debiti. Inoltre, a settembre dello stesso anno, è stato emesso un bond con durata di sette anni da 350 milioni di euro, collocato dalla banca presso investitori istituzionali. Altro elemento che ha portato al crollo totale di Parmalat.

Per quanto riguarda Morgan Stanley, le Autorità hanno contestato il ruolo di alcuni loro funzionari durante una mediazione da 300.000 euro. L’affare era avvenuto tra Parmalat Finance Corporation e Nextra Investment Sgr del gruppo Intesa. Questa operazione sarebbe stata realizzata dai vertici di Parmalat per ingannare i soci e il pubblico. I giudici del tribunale di Parma, tuttavia, non hanno condiviso le ricostruzioni fatte dalla procura di Parma e hanno assolto dalle accuse nove funzionari e manager delle due banche.

Non fidatevi degli istituti di credito

Questa vicenda non è ancora del tutto chiara. Improvvisamente, vengono assolti nove funzionari di banca, coinvolti nel grande crac di Parmalat. Sarà necessario dare uno sguardo al deposito della sentenza, che avverrà tra qualche settimana, per far luce sull’intero accaduto. Intanto, c’è sempre da ammettere che quando si parla di banchieri, gli affari loschi non mancano mai.

Non fidatevi delle banche! Se avete problemi nei vostri conti, contratti finanziari o mutui, non esitate a chiamarci: 0375-833181. Abbiamo i mezzi necessari per intervenire e garantire la tutela dei vostri diritti.


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