Azienda raggirata da una banca
Una nota ditta di Montefiascone è stata truffata da una banca. Richiesti interessi usurari altissimi, ma fortunatamente in Tribunale è stato smascherato il fattaccio.
La vicenda
Montefiascone. Un’azienda, dopo due anni di battaglie giudiziarie, riesce ad averla vinta sulla banca. Protagonista della causa è un contratto di mutuo, al cui interno erano stati contestati diversi illeciti finanziari. Una sentenza molto positiva quella decretata dal Tribunale Civile di Viterbo, sopratutto per la decisione finale del giudice.
La vicenda ha origine nel 2014. Una società di Montefiascone decide di accendere un mutuo del valore di 150.000 euro presso un noto colosso bancario. Ma, fin da subito, iniziano i problemi. Somme troppo alte richieste dalle rate di pagamento, nonché un atteggiamento poco collaborativo da parte della banca. Elementi che hanno portato il titolare di azienda sotto stress, con il timore dilagante di un possibile fallimento futuro. Ma non si è trovata alcuna soluzione con l’istituto bancario. L’unica via possibile per procedere a una risoluzione del caso è stata di procedere per vie legali.
Così inizierà una vera e propria battaglia, che durerà circa due anni, in cui ci saranno botte e risposte da parte di entrambe le parti. Da una parte, l’onesto cittadino, dall’altra la banca. Come ben sappiamo, gli istituti in queste occasioni cercano di prendere quanto più tempo possibile, per due motivi fondamentali. Il primo è pensare a una strategia per continuare a spillare soldi al cittadino, l’altra è convincere i giudici che non ci sia alcun illecito nel contratto. Ma purtroppo questa volta la banca è stata scoperta. Interessi usurari rilevati e punizione severa per la banca.
La decisione finale del giudice
Pochi giorni fa, arriva la sentenza finale del giudice Fiorella Scarpati del Tribunale di Viterbo, che si stava occupando del caso. Per la richiesta di interessi al di sopra del tasso soglia previsto dalla legge, ora l’azienda dovrà pagare senza l’aggiunta di alcun interesse. Gratuità totale del mutuo, in pratica.
Ricordiamo che l’articolo 1815 del Codice Civile stabilisce che, in caso di presenza di tassi usurari all’interno dei mutui, le clausole sono nulle. In pratica, ora la ditta si ritrova con una situazione totalmente capovolta. Da essere vittima ora è vincitrice.
Il giudice precisa in una nota come si dovrà procedere. “Considerato che secondo quanto allegato all’udienza di discussione dalla banca il mutuatario aveva restituito 28 rate per l’importo di 63.199,62 euro e che in base alla dichiarata gratuità del mutuo la somma già versata coprirebbe 35 rate (62.501,25 euro), nonché una parte della rata 36, ciò comporta che gli stessi dovranno ricominciare a pagare, se non ancora scaduta, la somma di € 698,37 a valere sulla rata 36 e quindi le successive rate per l’importo di 1.785,75 euro ciascuna”.
Un successo che porta ancora di più a credere nella giustizia. Ma solo grazie all’aiuto di persone esperte è possibile risolvere questi casi molto complessi.
Mai farsi piegare dalle truffe
Questa vicenda dimostra, ancora una volta, quanto le banche siano arroganti verso i propri clienti. Impongono loro tassi d’interesse elevatissimi e pretendono anche di avere ragione.
Ma bisogna combattere queste ingiustizie. Se avete problemi nei vostri conti, contratti finanziari o mutui, affidatevi a chi può aiutarvi: 0375-833181.