Nuovi esuberi, questa volta da parte delle banche venete
Continuano i casi di esuberi nelle banche italiane. Questa volta si stimano oltre 1500 licenziamenti per i dipendenti delle banche venete. La motivazione è la fusione imminente tra i Veneto Banca e Popolare Vicenza.
Una perdita che fa riflettere
Purtroppo continuano le cattive notizie riguardanti i posti di lavoro nelle banche, sempre in maggiore riduzione. Dopo la conferma di oltre 2600 licenziamenti per Mps (di cui, in realtà, si sospetta la perdita di 5000 posti di lavoro), arriva un’ulteriore batosta. Infatti anche Veneto Banca e Popolare Vicenza sono costretti a licenziare persone, perché a breve sarà attuata la fusione tra i due istituti. Per cui sarà necessario un taglio del personale. I numeri di licenziamenti previsti si aggirano intorno a 1500.
Il settore bancario, da essere un’aspirazione per molti giovani, che studiano in ambito universitario proprio per puntare all’assunzione negli istituti di credito, rischia di diventare un luogo ad alto tasso di disoccupazione o comunque a rischio licenziamento.
Anche Bankitalia si esprime su questo argomento, confermando appunto che questi tagli sono purtroppo necessari, e che avranno un peso sulla fiscalità generale. Fiscalità che andrà a gravare sui contribuenti, che tradotto in termini più semplici vuol dire maggiori tasse e minori servizi. Un’ennesima previsione grigia per l’economia italiana.
Una situazione grigia
Purtroppo questo scenario mostra come la disoccupazione sia un fenomeno dilagante nel nostro Paese. E che il settore bancario, a causa della crisi, sta subendo notevoli tagli al personale, per arrivare all’obiettivo di riequilibrare le proprie contabilità.
Una situazione che riflette come le banche italiane, all’estero, siano viste come una minaccia senza fine.