Un caso di usura bancaria
Un presunto caso di usura bancaria ai danni di un uomo di 43 anni di Trepuzzi. Rischiano il processo i vertici di una nota banca.
La vicenda
Un presunto caso di usura bancaria ai danni di un uomo di 43 anni di Trepuzzi, per il quale rischiano il processo i vertici di una nota banca. Il gup ha fissato per il 7 marzo 2017 l’udienza preliminare.
Innanzi al giudice dell’udienza preliminare dovranno comparire: il Direttore Generale della Banca, il Responsabile della Funzione Crediti Ordinari, il Responsabile della filiale di Surbo e il vice responsabile ed addetto ai fidi, presso la stessa filiale. I quattro imputati rispondono del reato di usura aggravata dall’esercizio di attività bancaria.
Secondo l’accusa rappresentata dal pubblico ministero Roberta Licci, gli imputati, ciascuno in base ai ruoli ricoperti, avrebbero concesso un mutuo al cittadino di Trepuzzi, applicando interessi usurari.
La presunta vittima, in data 18 settembre di 10 anni fa, avrebbe ottenuto un mutuo di 90.000 euro della durata di vent’anni con tasso fisso del 5,880, attraverso un contratto depositato innanzi al notaio. Le rate accordate erano 240 con scadenza mensile. Tale contratto era garantito dall’ipoteca volontaria di 180.000 euro su di un immobile.
La Banca, in base alla tesi accusatoria, avrebbe poi addebitato sul conto corrente del cliente, rate progressivamente crescenti. Rate maggiorate dall’aggiunta di voci di oneri, spese ed interessi di mora. In particolare: l’istituto bancario si sarebbe fatto promettere interessi pari al 8,880, dunque superiori al tasso soglia.
I reati nel dettaglio
Nello specifico, il Direttore Generale della Banca avrebbe provveduto alla predisposizione e diffusione della circolare (emessa il 12 gennaio del 2005) riguardante la disciplina della concessione ed erogazione dei mutui ipotecari fondiari. Il Responsabile della Funzione Crediti Ordinari, avrebbe deliberato la pratica di mutuo. Il Responsabile della filiale di Surbo invece è accusato di aver proposto il mutuo nei termini sopraindicati. Infine, il vice responsabile e addetto ai fidi, avrebbe predisposto la pratica.
Gli accertamenti condotti dalla GdF hanno preso avvio dalla denuncia del 43enne di Trepuzzi, a cui era allegata la consulenza tecnica.
Il pm, accogliendo l’istanza di alcuni imputati, ha poi chiesto l’incidente probatorio ritenendolo un accertamento indispensabile ai fini della prova dei fatti. La difesa aveva infatti depositato una memoria difensiva, allegando a sua volta la consulenza tecnica di parte, relativa alla ricostruzione dei tassi d’interesse. In particolare, contestava errori di valutazione e di calcolo nella C.T. della Procura. Il gip ha rigettato però la richiesta del pm.
Occorre infine sottolineare che il pm ha disposto il sequestro della pratica di mutuo. Di conseguenza, la banca non può agire contro la parte offesa con procedura esecutiva.
Il costante aumento del fenomeno dell’usura bancaria
Questo caso mostra ancora una volta come l’usura bancaria sia un fenomeno molto diffuso all’interno del nostro Paese. Ma non dobbiamo arrenderci e combattere contro le ingiustizie.
Ricordiamo infine che le cause per contratto bancario sono in costante aumento in Italia.