Usura Bancaria Pisa New Concept Advisory

Banca mette alle strette un imprenditore

Un imprenditore strangolato da interessi usurari applicati dalla propria banca. Negli ultimi anni, i tassi sono saliti al 2000%, tanto da far lievitare il danno subito a 125.000 euro.

Una storia di tassi gonfiati alle stelle

Viareggio. Una storia che ha dell’incredibile. Un caso di usura bancaria i cui interessi hanno subito un aumento così elevato da portare il protagonista di questa vicenda alla denuncia diretta della banca. Parliamo di oltre il 2000% di interessi sullo scoperto di un conto corrente. Una battaglia tra un imprenditore e l’istituto di credito, che è arrivata al Tribunale di Pisa, alla ricerca di una soluzione. Sotto accusa tre direttori di filiale di Viareggio, che hanno manipolato i tassi di un titolare di un’impresa edile di Pontedera.

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Potenza. Usura bancaria: condannato ex direttore di Mps

La vicenda ha inizio nel 2006, quando il primo dei tre direttori di filiale del Banco Popolare ha iniziato ad abusare della sua carica in banca per cercare di guadagnare denaro illecitamente. Infatti ha iniziato ad alzare i tassi presenti sul conto corrente oggetto di accusa. Poi il reato è proseguito, tanto da coinvolgere i direttori che si sono susseguiti fino al 2013. Per questo motivo gli indagati sono tre. Tutti quanti hanno divorato i soldi l’imprenditore, applicando tassazioni illegali. Giuseppe Laghezza, giudice che si sta occupando del caso, ha deciso di rinviare a giudizio i tre dipendenti dell’istituto per il grave reato commesso. Ora si dovrà attendere gennaio per il verdetto finale.

Il rinvio a gennaio permetterà alle autorità di procurarsi tutti i documenti necessari al processo e di far verificare gli esatti movimenti che si sono susseguiti all’interno del conto corrente dell’imprenditore. L’obiettivo, quindi, non è solo confermare il reato di usura, ma quantificare nel concreto i danni che dovranno essere risarciti al povero malcapitato.

Tutte le persone coinvolte

La causa in corso non prevede il solo coinvolgimento dei tre direttori, ma anche della banca stessa, citata in giudizio per verificare le sue responsabilità ed un’eventuale sanzione da pagare all’uomo. I nomi degli indagati sono, invece, Floriana Maria Pucci 59 anni, Vincenzo Rosi, 65 anni, Edi Giulio Arcangioli, 63 anni.

Le prime stime parlano di danni molto alti, dovuti al gonfiamento eccessivo dei tassi: 125.000 euro. Questi interessi sarebbero maturati in seguito a spese necessarie per l’azienda edile, che quindi ha dovuto affidarsi al denaro presente nel conto aperto presso la filiale di Viareggio. Peccato però che, a causa delle continue richieste di denaro, l’imprenditore si è trovato con le spalle al muro, andando sempre più spesso in rosso. Questo perché non si trovava mai con i conti.

Poi, dopo anni e anni di vessazioni, minacce e soldi eccessivi da pagare, l’uomo decide di reagire. Così fa affidamento su un CTP, che ha mostrato il reale valore di perdite causate dall’illecito. Il risarcimento totale, secondo la parte attrice, dovrebbe essere almeno di 500.000 euro. Questo sia per il reato commesso dalla banca, sia per aver mentito spudoratamente a un proprio cliente di fiducia.

Nel conteggio effettuato anche dal giudice, è risultato che tutti e tre i direttori hanno applicato usura. I tassi, però, sono stati applicati con misure diverse. Ovviamente tutti e tre subiranno una pena, ma non conosciamo ancora i dettagli perché bisognerà attendere gennaio per la sentenza finale. Il danno più tremendo è stato causato da Arcangioli, che dal 2011 al 2013 ha applicato tassi che variavano tra il 1424% e il 2046%, Una vergogna.

Mai fidarsi degli istituti di credito

Questa storia dimostra non solo che le banche italiane applicano sempre illeciti all’interno dei conti correnti. Ma anche che, alcuni direttori di banca, non si fanno scrupoli nel gonfiare enormemente i tassi di interesse. Non è facile reagire, ma potete farlo, se vi affidate in mani sicure.

Chiamateci, abbiamo i mezzi necessari per guidarvi verso l’individuazione di illeciti nei vostri conti e mutui: 0375-833181.


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