Banca condannata per un investimento rischioso
Davide vince contro Golia e la banca viene condannata per un investimento rischioso. Questa, in sintesi, la storia che vi raccontiamo e che è avvenuta a Teramo.
Il caso
Una donna della cittadina abruzzese dal 1998 è cliente della Banca Nazionale del Lavoro. Investe da anni, sempre in titoli sicuri, in titoli di stato: pochi rendimenti, ma buoni e garantiti. Nel 2005 la Bnl gli propone però un altro tipo di investimento: le azioni della StMicroelectronics. La donna accetta la proposta e firma tre contratti di acquisto di questi titoli azionari.
Le azioni però lamentano una grave perdita del loro valore iniziale, un calo prolungato del titolo che costituisce per la donna una cospicua perdita di denaro. Se ne accorge da sola, perché la banca non le comunica mai nulla in merito. Per questo motivo, attraverso l’assistenza del legale Zorzi, si rivolge al Tribunale di Teramo, muovendo causa alla banca.
La sentenza
E il Tribunale di Teramo accoglie con favore il ricorso della donna, incardinando la propria sentenza sulla mancata tempestività dell’informazione scritta dovuta all’investitore quando «il patrimonio affidato nell’ambito della gestione si sia ridotto per perdite, effettive e potenziali, in misura pari o superiore al 30%».
A corroborare questa sentenza c’è poi la consulenza tecnica richiesta dal giudice. Attraverso la Ctu e lo studio di tutti gli investimenti operati dal 1998 a oggi, si evince che il profilo dell’investitrice era a rischio medio-basso, non certo quello di una speculatrice professionista. In questo caso la banca avrebbe dovuto sconsigliare un’operazione di questo tipo alla cliente, anzi, avrebbe dovuto evitare pure di proporgliela, considerando il fatto che «la quotazione dei titoli in questione era già in forte calo al momento del loro acquisto».
Un’informazione tempestiva e appropriata alla cliente avrebbe consentito alla donna di cambiare il proprio investimento e limitare la perdita iniziale. Questa è la grave negligenza da parte della banca, che le è costata un risarcimento di 25mila euro a favore della propria cliente. Nessun ricorso in appello da parte di Bnl che ha risarcito il danno alla cliente.
Vincere contro le banche è possibile
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Fonte: Il Centro