Ancora altri soldi per le banche in crisi
Il Governo ha deciso di aiutare ulteriormente le banche in crisi. Questa volta stanziati altri 2 miliardi, grazie a una modifica a un decreto sui conti pubblici.
Una modifica al decreto sui conti pubblici
Novità in vista per il piano salvabanche. Infatti il Governo ha deciso di attuare alcune modifiche alla disciplina delle imposte anticipate. Nel concreto questo si traduce in un aiuto ulteriore per gli istituti in crisi. Precisamente parliamo di 2 miliardi di agevolazioni fiscali.
La modifica è avvenuta al decreto 50 del 2017 (manovra dei conti pubblici), che va a correggere le norme sulle dta (deferred tax asset). Questa correzione permette un maggiore sgravio sulle perdite fiscali da parte delle banche.
Tuttavia questi aiuti non migliorano l’economia generale del Paese. Infatti i prestiti delle aziende sono crollati di circa 12 miliardi negli ultimi mesi. Cifre molto elevate, che devono far riflettere sullo stato precario in cui si trova l’economia italiana.
Esaminando i dati tecnici, da febbraio 2016 a febbraio 2017 i finanziamenti alle imprese sono diminuiti del 1,52%, quelli alle famiglie sono invece aumentati dell’1,35%. Secondo un’indagine effettuata da Bankitalia, i prestiti al settore privato sono calati di quasi 4 miliardi in un solo anno, registrando una perdita dello 0,26%. Le sofferenze lorde sono aumentate di 7 miliardi, per un totale di 203 miliardi di euro. Una crescita pari al 3,60%.
Questi dati fanno capire come gli aiuti alle banche non risolvono il problema alla radice, ovvero quello della crisi economica in Italia.
Aiutare le banche non sanerà la crisi economica in Italia
Questa decisione presa dallo Stato fa riflettere. Perché aiutare continuamente le banche non risolve la crisi economica che sta soffrendo il nostro Paese.
Alcune banche, come Mps, soffrono di una crisi così profonda che non rende certa la loro ripresa nel tempo, anche se aiutati dal Governo.