Banca truffaldina
Un ribaltamento di un presunto debito contratto con la banca. Da 142.000 da restituire, alla fine il debito si è ridotto a soli 3.000 euro. Come di consueto, presenti numerosi illeciti attuati da un istituto di credito nei confronti di un loro cliente.
Un decreto ingiuntivo assurdo
Prato. Una vittoria quasi totale per dei clienti storici della Cassa di Risparmio di Firenze. Persone che, da trovarsi con un decreto ingiuntivo di ben 142.000 euro, ora dovranno pagare solamente 3.000 euro. Questa, in breve, la storia che stiamo per raccontarvi.
Tutto ha inizio alcuni fa, quando Luna, una società di filatura famosa e cliente storica della Cassa di Risparmio di Firenze, pare abbia contratto debiti pari a 142mila euro. Così l’istituto, tramite una società di recupero crediti, Italfondiario, decide di inviare un decreto ingiuntivo verso la ditta, intimando di restituire la somma dovuta entro breve termine. La società si ritrova con l’acqua alla gola e non è in grado di restituire così tanto denaro in poco tempo. Allora inizieranno una serie di manovre aziendali d’emergenza per provare a far fronte all’ultimatum della banca, ma niente è stato possibile fare per evitare la chiusura dell’azienda.
Le amministratrici della nota società di filatura, durante la revisione dei conteggi, notano qualcosa che non va. Interessi applicati troppo alti, che si sarebbero susseguiti negli anni. Così decidono di assumere dei periti, in grado di far luce su quella che poi si rivelerà una scoperta shock. Infatti, dopo un’attenta analisi, non solo la banca aveva fatto pretese enormi, ma erano presenti diversi illeciti nei due conti correnti. Tassi d’interesse ultralegali, usurari, anatocistici…non mancava proprio nulla al classico ricettario che le banche attuano per derubare le persone.
Per combattere e averla vinta, Luna passerà al contrattacco contro Carifi, utilizzando vie legali.
La battaglia legale e la riduzione quasi totale del debito
Dopo aver assunto un legale, da affiancare al perito, la società di filatura passa al contratto. Presso il Tribunale di Prato, viene presentata una denuncia per illeciti, per richiedere l’annullamento del decreto ingiuntivo e l’esame dei due conti correnti. Il caso verrà affidato al Giudice Raffaella Brogi, che decide di accogliere la richiesta di Luna e procedere all’esame completo dei conti. Per farlo, si avvale del supporto di un ctu, perito anch’esso specializzato nell’analisi di contabilità e nell’individuazione di illeciti.
Dopo un’attenta indagine, anche il ctu concorda con la tesi del perito di parte: irregolarità a profusione, quindi la banca era in procinto di truffare i propri clienti storici. Allora si passerà alla decisione di valutare di quanto dovrà essere ridotto il debito. La ditta chiese l’annullamento completo del debito, ma le analisi hanno confermato che il debito era presente ma, escludendo le somme generate da interessi illegali, ammontava solo a 3.000 euro. Una dichiarazione del legale della società specifica chiaramente i processi attuati per arrivare alla conclusione del caso. «Insieme a un ctu, sono stati ricalcolati e riconteggiati gli interessi e il saldo del conto corrente ordinario e dei conti tecnici di anticipi sulle fatture, facendo emergere che la banca addebitava i costi sugli anticipi fatture su entrambi i conti correnti».
Le amministratici di Luna, nonostante la chiusura della società, possono tirare un sospiro di sollievo. Ora, con un debito quasi nullo, posso condurre una vita più serena e, perché no, magari riaprire una nuova attività.
Mai piegarsi all’arroganza delle banche
Una storia importante, che dimostra come è possibile cambiare radicalmente quella che può sembrare una vera e propria morsa. Con soli 3.000 euro da restituire, si è arrivati a una vittoria dal valore di 139.000 euro, un risultato importante.
Non fatevi truffare dalle banche, perché la vittoria è possibile, se affiancati da un team di persone esperte. Chiamateci se avete problemi nei vostri conti, contratti finanziari o mutui: 0375-318183.