Salvare delle banche in crisi
Come fare a salvare delle banche che sono in crisi? Rafforzandole patrimonialmente con 250-300 milioni. Un’impresa non di poco conto. A tremare sono tre banche, come riporta Il Giornale: la Cassa di risparmio di San Miniato in Toscana, quella di Rimini e quella di Cesena.
Situazioni diverse ma delle problematiche di fondo analoghe: in ballo ci sono posti di lavoro ma, soprattutto, i risparmi dei clienti anche in considerazione del fatto che da quest’anno in Italia sono in vigore le norme che prevedono il bail-in, ovvero il prelievo forzoso ai clienti e ai finanziatori stessi della banca.
Cassa di Risparmio di Rimini
Nel capitale della banca di Rimini ci sono azioni di Banca Etruria. Va da sé che la situazione sia critica di suo. 30 sono i milioni di costi per l’istituto romagnolo, altri 73 milioni vanno conteggiati nelle rettifiche su crediti e 4,6 milioni sono invece gli oneri per il salvataggio di 4 banche. Le sofferenza sono passate di 250 milioni di euro del 30 settembre del 2012, ai 590 milioni di oggi. I crediti deteriorati ammontavano a 640milioni allora, oggi sono 920 milioni. Entrambe le voci vantano di una copertura del fondo rischi, nel quale sono stati investiti tutti i ricavi di questo periodo, passati da 180 milioni a 411 milioni. Serviranno quindi ancora 100milioni nei prossimi due anni per sistemare la situazione.
Cassa di risparmio di San Miniato
La banca di San Miniato ha perso nel bilancio relativo all’anno scorso una cifra di 76,6 milioni euro. Le due soluzioni per ovviare a questa situazione di crisi sono l’aumento del capitale a 55 milioni di euro, ma anche l’aggiornamento del proprio piano industriale. La Cassa di Risparmio di San Miniato si è trovata a dover svalutare 103 milioni di euro in crediti che vantava, rettificando 22,5 milioni della partecipazione, di proprietà della Cassa di Risparmio di Volterra.
Cassa di Risparmio di Cesena
Per l’istituto cesenate le buone notizie sono arrivate lo scorso 8 giugno, quando è stato approvato il bilancio del piano industriale e dell’aumento del capitale. La Cassa di Rimini ha incassato infatti la disponibilità del Fondo Interbancario di tutela dei depositi che soscriverà la ricapitalizzazione stimata in una cifra compresa fra i 100 e i 150 milioni.
L’augurio per gli altri due istituti è che ad intervenire anche in loro favore arrivi il Fondo Interbancario. Questo è un altro spaccato dello stato di salute delle nostre banche, dalle più grandi a quelle più piccole.
Fonte: Il Giornale