Una svolta nella richiesta di risarcimento in caso di illeciti su polizze
Grazie a due sentenze, si è arrivati alla conclusione che le Polizze unit linked possono portare al risarcimento dei clienti che hanno subito illeciti.
Polizza unit linked: cos’è e perché viene fatta
La Corte d’Appello di Bologna e il Tribunale di Ravenna hanno portato a una svolta sul caso delle Polizze unit linked. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, le Polizze unit linked sono un tipo di contratto che prevede un alto tasso di rischio da parte del cliente che lo sottoscrive. Le più comuni sono quelle poste sulla vita, che fanno passare il denaro fruttato al beneficiario richiesto in apertura della pratica, alla morte del titolare principale.
La scelta della Polizza unit linked è fatta da persone che, anche se sanno di rischiare con i loro fondi, vogliono garantire un maggiore patrimonio ai propri figli e parenti, in caso di morte. Ora, però, grazie alle due sentenze di Bologna e Ravenna, si è arrivati a una svolta molto importante. Infatti, queste polizze sono da considerarsi non vere e proprie assicurazioni, ma bensì contratti di intermediazione finanziaria, per cui i risparmiatori possono richiedere il rimborso delle somme investite, se notano degli illeciti.
Le due sentenze che hanno chiarito la definizione
La prima sentenza, la n.1360/17 della Corte d’Appello di Bologna, riguarda una polizza del valore di oltre 14 mila euro. In pratica l’uomo che ha aperto questo contratto, accusa la banca di non essere stata chiara nella spiegazione dei reali rischi connessi a questa pratica. Dopo una prima respinta da parte della banca, si è arrivati alla conclusione che il cliente deve essere risarcito completamente della somma versata. Infatti vi è stata una violazione dell’art. della validità degli investimenti finanziari, come stabilito dalla legge.
La seconda sentenza è la 591/17 del Tribunale di Ravenna. In questo caso, una signora è stata convinta a firmare sei pseudo polizze, spacciate per “altamente vantaggiose”. Sono state richiesti circa 31.000 euro di investimento, per poi avere un rientro di poco meno di 7.000 euro. Una vera truffa. Per questo motivo, la faccenda è arrivata in Tribunale, dove il giudice ha esaminato il caso. Le Autorità hanno condannato la società finanziaria e rimborsare tutti i soldi pagati ingiustamente dalla donna, più gli interessi. Una vittoria molto importante che, assieme al caso di Bologna, crea un precedente per delle vicende simili.
Non è impossibile recuperare i soldi persi, basta chiedere l’intervento di esperti del settore
Anche in questo caso, vengono utilizzate metodi di convincimento per portare alle persone a firmare queste polizze. Le banche, infatti, sono convinte che queste pratiche, essendo assicurazioni, non porteranno ad alcuna ripercussione in Tribunale. Anche se sono state fatte firmare con metodi truffaldini. Il cambiamento radicale, invece, è il riconoscimento di questi contratti come intermediazioni finanziarie. Grazie a questo cambio di rotta, molti risparmiatori posso far valere i propri diritti sulle polizze unit linked, richiedendo il rimborso dovuto in caso di illeciti.
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